Cultura

Gli omicidi di Casati Stampa ispirano De Sica

TORONTO – Con gli stili di vita opulenti di noti imperatori romani come Nerone, Tiberio e Caligola ben documentati, la psiche italiana contemporanea è adeguatamente protetta dal fascino della depravazione. Ma non del tutto libera.

Gli omicidi di Casati Stampa, avvenuti negli anni ’70, ci hanno ricordato che alcuni membri dell’alta società mantenevano viva e vegeta la degenerazione nel XX secolo. E ora quegli omicidi sono l’ispirazione per il nuovo film di Andrea De Sica, “Gli occhi degli altri“.

Andrea è nipote del leggendario regista Vittorio De Sica, figlio del compositore Manuel De Sica – che ha scritto le musiche di alcuni dei suoi film – e nipote dell’attore comico e regista Christian De Sica. Appartenendo ad una lunga stirpe di nobili del cinema, è facile capire come una delle famiglie italiane più ricche e nobili sia stata la musa ispiratrice del nuovo melodramma noir di Andrea. Ma sebbene gli omicidi di Stampa siano stati fonte di ispirazione, il film non è una rivisitazione degli eventi.

Tra gli eventi, un triplice omicidio, perpetrato da Camillo II Casati Stampa dopo essere tornato a casa dalla moglie Anna Fallarino e da uno dei suoi amanti, Massimo Minorenti. Il 30 agosto 1970, Stampa sparò alla moglie e a Minorenti con il suo fucile da caccia, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e suicidarsi. Mentre gli omicidi sconvolsero il Paese, lo stile di vita osceno di Camillo e Anna, fatto di feste sfrenate e sesso di gruppo, aggiunse un ulteriore strato di scandalo.

Andrea De Sica ha parlato della genesi del film durante la sua “prima” il 18 ottobre al Festival del Cinema di Roma di quest’anno. “L’idea alla base del film era quella di catturare un’immagine chiara e nitida degli anni ’60, del loro atteggiamento spensierato, e cercare invece di distorcerla per raccontare qualcosa che è sempre stato nascosto dietro quell’immagine”.

Il regista ha preferito non immergersi in tutto ciò che è stato scritto sugli omicidi, ma esplorare i luoghi in cui si sono svolti. “Quando ho scoperto questa storia, ho deciso di andare da solo a Zannone [dove Camillo e Anna facevano le loro feste]… Ho seguito un sentiero che si arrampicava su una montagna bruciata dal sole”. De Sica ha immaginato il suo film in questo luogo. “Dovevamo raccontare la storia di una tragedia che si svolge sotto il sole accecante di un’isola, le stagioni di una relazione che si trasforma in un incubo, l’opportunità di esplorare il confine tra amore e violenza”.

La trama segue l’arrivo di una giovane donna su un’isola di proprietà di un ricco marchese, che segna l’inizio di una storia d’amore passionale, erotica e ossessiva, che si trasforma in violenza. Le scene chiave sono state girate tra Ponza e Monte Argentario e anche a Venezia lungo i canali. L’uscita nelle sale è prevista per marzo, con il marchio Vision Distribution.

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù 

Immagini di Jasmine Trinca e Filippo Timi per gentile concessione di Vision Distribution                 

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

More Articles by the Same Author: