Il Commento

Giornalisti per i Diritti Umani: il gala annuale per raccogliere fondi

TORONTO – Un mio ex collega, amico, ora scomparso, veniva spesso a Toronto. Perché, come diceva lui per motivi di lavoro, “se non esistesse, dovremmo inventarla”.

La città è un luogo d’incontro per persone che “fanno accadere le cose”, che ne raccontano i risultati, distinguono tra ciò che è desiderabile e ciò che non lo è e che promuovono gli aspetti positivi come conseguenza naturale dell’impegno umano, economico e culturale. È un vero e proprio “hub”. Un tempo la città aveva la reputazione di “Toronto la Buona”, e non solo per il numero di chiese.

Nello spirito della noblesse oblige, l’organizzazione di Toronto Journalists for Human Rights (JHR) ha ospitato il suo gala annuale di raccolta fondi, con un’intervista in diretta dell’inimitabile Lisa La Flamme all’ex Primo Ministro Onorevole Jean Chrétien. A novantadue anni, il signor Chrétien era, al suo solito, l’incomparabile se stesso: alla mano, schietto e diretto.

Un tocco di classe per un programma che si propone di promuovere responsabilità, accuratezza e trasparenza da parte dei decisori di tutto il mondo, la cui condotta ha un impatto sui diritti civili e umani, così come li vediamo noi.

Ho lavorato con il Signor Chrétien per dodici anni. La sua “memoria dei fatti” era coerente con la mia e la narrazione che ne emergeva forniva un mix informativo che servisse da “intrattenimento” e “lezione”: i presenti ne hanno tratto il massimo beneficio.

Altri interventi e presentazioni si sono concentrati sul mandato del JHR: sollevare il velo sugli abusi, dove si verificano e cosa fanno i giornalisti qualificati per mitigarli. Che si tratti di America Centrale/Sudamericana, Africa, Medio Oriente, Asia o addirittura tra le comunità indigene del Nord America, il Quarto Potere può svolgere un ruolo positivo. Il fatto che lo faccia non è privo di rischi: lo scorso anno, 112 giornalisti hanno pagato il prezzo più alto.

L’evento, in parte, è servito a riconoscere il servizio che loro e i loro colleghi ospiti forniscono all’obiettivo generale di migliorare la condizione umana. La presenza di diverse personalità politiche di alto profilo provenienti da tutti e tre i livelli di governo ha dimostrato il sostegno a tali iniziative e ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento politico (apartitico). A tal proposito, la presenza della Luogotenente Governatrice Edith Dumont ha sottolineato il valore che le istituzioni politiche conferiscono a tali nobili iniziative. La sala era gremita di personalità che incarnavano il peso delle aziende e di altri il cui talento risiede nel mantenere viva la speranza con il “potere della penna”.

Grazie a Paul Deegan, un esperto ex dirigente delle relazioni governative per la BMO, è stato invitato anche il Corriere Canadese.

Deegan è attualmente Presidente e Amministratore Delegato di News Media Canada, membro del consiglio di amministrazione di Journalists for Human Rights e presiede il comitato di gala.

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto, l’intervista di Lisa La Flamme all’ex Primo Ministro Jean Chrétien (foto da Twitter X @jhrnews)

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