Canada

Ford: “Trump si comporta da nemico”

TORONTO – Di fronte alla guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti, i premier canadesi hanno invitato il governo federale a migliorare le relazioni del Paese con la Cina. Considerati i dazi e le continue minacce all’economia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il premier del Saskatchewan Scott Moe e il premier dell’Ontario Doug Ford (nella foto sopra) affermano che il Paese dovrà volegere la sua attenzione maggiormente alla Cina.

“Se vogliamo davvero allontanarci e ridurre la nostra dipendenza dagli Stati Uniti in qualsiasi forma o modo – suggerirei che l’unica maniera per farlo sia quello di produrre prodotti extra, non esistenti – dovremo confrontarci con la Cina, e quindi avremo bisogno di un rapporto più ampio con loro”, ha affermato Moe.

Sia Moe che Ford si sono detti preoccupati per i lavoratori siderurgici nelle rispettive province dal momento che tre importanti acciaierie stanno subendo il peso dei dazi statunitensi sull’acciaio e che la Cina sta riversando acciaio sul mercato attraverso paesi proxy. “Sapete cosa diceva Churchill: il nemico del nemico è nostro amico, e io non considero gli americani il nemico, ma in questo momento lo stesso presidente Trump si sta comportando come un nemico”, ha dichiarato Ford.

Il premier dell’Ontario ha affermato che la provincia importa circa 40 miliardi di dollari di prodotti cinesi ed esporta circa 3 miliardi di dollari.

“Finché la Cina agisce lealmente e non indebolisce i nostri mercati, che si tratti del settore automobilistico o di qualsiasi altro settore – ha affermato – non ho problemi a trattare con loro”.

Ford ha affermato di sostenere ancora i dazi del 100% imposti dal Canada lo scorso ottobre sui veicoli elettrici di produzione cinese, in linea con quanto già fatto dall’amministrazione Biden negli Stati Uniti, così come i dazi del 25% su acciaio e alluminio cinesi.

In seguito, in autunno, il Canada ha imposto dazi su una serie di altri prodotti cinesi, tra cui batterie e componenti per veicoli elettrici, minerali essenziali, pannelli solari e semiconduttori.

In risposta, la Cina ha imposto dazi del 100% sulle importazioni di olio e farina di canola canadesi ed ha inoltre richiesto un’imposta del 25% su alcuni prodotti a base di carne di maiale, pesce e frutti di mare provenienti dal Canada.

La scorsa settimana, il primo ministro Mark Carney ha annunciato una seconda tornata di misure protezionistiche e antidumping in risposta alle tariffe statunitensi su acciaio e alluminio, che prendono di mira l’acciaio prodotto in Cina. Il Canada aumenterà i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Cina al 50% e aggiungerà un dazio del 25% sull’acciaio fuso e colato in Cina, indipendentemente dalla sua provenienza.

I premier hanno poi dichiarato in una nota di volere che il governo federale dia priorità alla rimozione dei dazi cinesi su canola, piselli, carne di maiale e frutti di mare canadesi.

Ma anche se la guerra commerciale è stata il clou dell’incontro, i premier hanno avanzato altre richieste ad Ottawa tra le quali modifiche al sistema delle cauzioni e maggiori fondi per l’assistenza sanitaria.

Mentre la scadenza del 1° agosto si avvicina a grandi passi, durante l’incontro di martedì, il primo ministro e i premier hanno presentato un fronte unito di fronte ai dazi statunitensi, ma hanno rivelato poco sui negoziati.

Il primo ministro e i premier hanno tutti minimizzato l’importanza di raggiungere un accordo al più presto per evitare ulteriori dazi statunitensi, affermando di volere “il miglior accordo possibile”, a prescindere dalle tempistiche.

Inoltre varie province hanno firmato diversi accordi di libero scambio per sostenere il commercio interno, mentre altre si sono impegnate a costruire oleodotti per portare petrolio e gas verso nuovi mercati.

More Articles by the Same Author: