Cultura

Film italiano sulle ‘assaggiatrici’ di Hitler

TORONTO – Il regista Silvio Soldini, noto soprattutto per la sua commedia romantica dal cuore caldo Pane e tulipani (2000), tornerà presto al cinema con qualcosa di molto più dark: Le assaggiatrici. Questo sarà il debutto in lingua tedesca del regista, un adattamento del romanzo best-seller internazionale di Rosella Postorino “Alla tavola del lupo”. L’autrice calabrese Postorino ha vinto il prestigioso Premio Campiello, il Premio Luigi Russo e il PRapallo per l’opera del 2018, intitolata Le assaggiatrici.

Le assaggiatrici è un resoconto storico di 15 donne che furono sfortunatamente incaricate, per un periodo di due anni, di assaggiare il cibo di Adolf Hitler per vedere se era avvelenato. Il film è ambientato nel 1943 presso il quartier generale del Fuhrer a Wolf’s Lair, un centro di comando estremamente fortificato nell’attuale Polonia. Le assaggiatrici è “un film prodotto in Italia e realizzato da un regista italiano in lingua tedesca con un cast internazionale… molto raro e interessante”, afferma il direttore generale di Vision Distribution Massimo Proietti. L’uscita nelle sale cinematografiche italiane doppiate è prevista per questo mese.

La storia è venuta alla luce abbastanza di recente, nel 2013, quando un’ex “assaggiatrice” Margot Wölk ha parlato alla rivista tedesca Der Spiegel del suo ruolo. L’allora 95enne Margot Wölk ha rivelato di aver trascorso due anni e mezzo, insieme ad altre 14 donne, ad assaggiare il cibo di Hitler prima che gli venisse servito. “Era vegetariano. Non ha mai mangiato carne durante tutto il tempo in cui sono stata lì”, ha detto Wölk del Fuhrer.

Nella sua intervista ha spiegato che il leader nazista aveva richiesto giovani donne di buona famiglia tedesca come sue “assaggiatrici”. Dal suo punto di vista, il ruolo era un onore, un servizio patriottico. Dal loro punto di vista, un’esperienza orribile. Nonostante il vantaggio di avere accesso a pasti abbondanti mentre la maggior parte dei tedeschi era alle prese con la scarsità di cibo, le donne temevano per la propria vita ogni giorno.

“Il cibo era delizioso, solo le migliori verdure, asparagi, peperoni, tutto ciò che puoi immaginare. E sempre con un contorno di riso o pasta”, ha ricordato Wölk. “Ma la paura era costante, sapevamo di tutte quelle voci di avvelenamento e non potevamo mai gustare il cibo. Ogni giorno temevamo che sarebbe stato il nostro ultimo pasto”.

Le sceneggiatrici di Le assaggiatrici sono Cristina Comencini, Ilaria Macchia e Giulia Calenda. Il film è prodotto dalla Lumière & Co. di Milano in coproduzione con la Tarantula del Belgio. Con la partecipazione della tedesca Elisa Schlott (serie TV “Das Boot”), Max Riemelt (“Sleeping Dog”) e Alma Hasun (“Corsage”).

Nelle foto: una scena di “Le assaggiatrici” e la locandina del film (immagini per gentile concessione di Vision Distribution) 

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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