Ontario

FAO: “Migliaia di posti di lavoro a rischio in Ontario”

TORONTO – Una “modesta recessione”, proprio come quella prospettata dalla Deloitte nel suo rapporto “Trade Tensions Stall Momentum” sul Canada, pubblicato l’altro ieri (leggete il nostro articolo qui): anche l’organismo di controllo finanziario della Provincia, il Financial Accountability Office of Ontario (FAO), prevede un futuro non roseo per l’economia. Nel suo rapporto intitolato “The Potential Impacts of US Tariffs on the Ontario Economy” e pubblicato quasi in contemporanea a quello della Deloitte, il FAO prende in esame solo l’Ontario ma le conclusioni sono quasi le stesse e la causa sono i dazi doganali degli Usa, che colpiscono l’economia e danneggiano le relazioni con il principale partner commerciale della provincia.

In particolare, i dazi su acciaio, alluminio ed automobili imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sulle esportazioni canadesi, rallenterebbero la crescita dell’Ontario nel 2025 e potrebbero portare ad una “modesta recessione” quest’anno. L’anno successivo, la crescita rimarrebbe lenta, ma tornerebbe a poco più dell’1%.

Il motivo per cui l’economia dell’Ontario verrebbe colpita è la sua dipendenza dalle esportazioni verso gli Stati Uniti. Secondo il FAO, infatti, il 77% delle esportazioni totali di beni dell’Ontario è destinato agli Stati Uniti, insieme al 60% delle esportazioni di servizi della provincia. Il “contraccolpo”, quindi, potrebbe essere duro.

Il ministro delle Finanze dell’Ontario, Peter Bethlenfalvy, ha commentato il rapporto dicendo che “proteggeremo i posti di lavoro, proteggeremo questa economia”. Il report della FAO parla infatti anche di occupazione e rileva che la provincia potrebbe essere destinata a perdere un numero significativo di posti di lavoro direttamente colpiti dai dazi statunitensi: nello specifico, quest’anno in Ontario potrebbero esserci 68.100 posti di lavoro in meno a causa dei dazi e 119.200 in meno l’anno prossimo (rispetto ad uno scenario in cui invece non fossero imposti dazi). Questo potrebbe aumentare il tasso di disoccupazione di 1,1 punti percentuali – con il settore manifatturiero il più colpito – nel periodo 2025-2029, attestandosi in media al 7,7%.

Il premier dell’Ontario, Doug Ford, resta però ottimista. “Non sono d’accordo, vediamo cosa succede”, ha detto. “Sono fiducioso, davvero. Guardo sempre il bicchiere mezzo pieno e nessuno può prevedere il futuro, ma prevedo che faremo meglio di altre giurisdizioni in tutto il mondo e in Nord America”. Non è dello stesso parere la deputata provinciale dell’NDP Catherine Fife, secondo la quale il rapporto contiene invece “dati validi” ed una “road map” per la gestione dell’economia. “Il fatto che il premier non riconosca che questi numeri sono reali e che questa crisi tariffaria sia reale, e che non speri che questa tempesta passi, non infonde molta fiducia”, ha aggiunto. “In realtà è una mancanza di rispetto nei confronti di quell’ufficio”. Solo il tempo potrà dire chi aveva ragione.

Per scaricare e/o leggere il rapporto completo del FAO, cliccare qui: Impacts-of-US-Tariffs-on-the-Ontario-Economy-EN

Foto di Lucas Wendt da Pixabay

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