Canada

Estate rovente tra incendi, fumo e caldo

TORONTO – Il Canada continua a bruciare. È una vera e propria estate di fuoco per l’intero Paese, alle prese con centinaia di incendi, qualità dell’aria compromessa dai fumi dei roghi e caldo afoso che sembra non andarsene mai,

Negli ultimi giorni, alle province già assediate dagli incendi (come l’Ontario, il Manitoba, il Saskatchewan, l’Alberta, lo Yukon e la British Columbia) si sono aggiunte anche quelle atlantiche: in New Brunswick, secondo il Wildland Fire Reporting System, ieri erano attivi 12 incendi, due dei quali sono classificati come fuori controllo: Old Field a Miramichi e 115 Pit a Irishtown, fuori Moncton. Nove incendi sono classificati come “in fase di osservazione”, mentre uno è classificato come “contenuto”.

La New Brunswick Emergency Measures Organization ha dichiarato sulla piattaforma social X che le persone nelle aree di Irishtown, Tankville, Evangeline e Lakeville dovrebbero essere pronte all’evacuazione con breve preavviso, poiché gli incendi rappresentano una “potenziale minaccia per persone e proprietà” e le previsioni non sono confortanti: non si prevede pioggia per almeno un’altra settimana e le temperature raggiungeranno i 35°.

Non va meglio in Newfoundland and Labrador, dove il più grande incendio boschivo fuori controllo della provincia continua a guadagnare terreno, favorito dalle condizioni secche e ventose: è l’incendio di Kingston, per il quale nel weekend circa 3mila persone (1.500 famiglie) sono state messe in allerta-evacuazione. Sono sette, in tutto, gli incendi boschivi fuori controllo nella provincia: cinque a Terranova e due nel Labrador.

In Ontario, intanto, i vigili del fuoco stanno combattendo contro un incendio boschivo nella comunità di Kawartha Lakes, a circa un’ora e mezza a Nord di Toronto. E l’intera provincia resta ad alto rischio anche in altre zone, a causa della recente ondata di calore che non sembra destinata a finire prima di un paio di giorni.

La qualità dell’aria continua, inevitabilmente, a risentirne: ieri il livello di rischio era “4”, cioè moderato, per tutta la giornata (qui gli aggiornamenti in tempo reale). Un livello che richiede, comunque, una certa attenzione e prudenza specie da parte delle persone anziane o con particolari patologie.

Secondo il Canadian Interagency Forest Fire Centre (CIFFC: qui gli aggiornamenti in tempo reale), attualmente sono più di 700 gli incendi boschivi attivi che imperversano in tutto il Paese. Tutte le province sono colpite dai roghi, si salva soltanto la Prince Edward Island.

Mike Flannigan, esperto di incendi boschivi presso la Thompson Rivers University di Kamloops, afferma che la stagione degli incendi boschivi in Canada è la seconda peggiore mai registrata dopo quella del 2023.

Come riferisce CTV (qui), Flannigan chiede da anni la creazione di un’agenzia nazionale per la lotta agli incendi boschivi che collabori con le agenzie locali per gestire l’ondata di incendi boschivi nel paese. Afferma che questa iniziativa si differenzia da quella richiesta dall’Associazione Canadese dei Capi dei Vigili del Fuoco, in quanto un’agenzia nazionale dispiegherebbe tempestivamente le risorse necessarie in tutto il paese, dove necessario. “Ci sono troppi incendi. Non ci sono risorse sufficienti. Chiediamo aiuto da tutto il mondo e da alcune Forze Armate canadesi, ma dovremmo essere in grado di gestire la situazione da soli”, ha affermato. Flannigan afferma che la gestione degli incendi è responsabilità delle Province e dei Territori, e che ogni giurisdizione può condividere le risorse, ma a volte queste non arrivano in tempo. “Supponiamo che l’Alberta sia in fiamme e il Quebec mandi vigili del fuoco o elicotteri”, ha detto. “Ci vogliono tre giorni perché un pompiere arrivi in tempo”. A Terranova, le risorse provenienti da New Brunswick, Quebec e Ontario stanno contribuendo a combattere gli incendi, ma ci sono ritardi per alcune delle risorse cruciali che stanno aspettando.

In una dichiarazione a CTV, il Ministero per la Gestione delle Emergenze e la Resilienza della Comunità ha dichiarato: “Sebbene alcuni elementi dell’attuale sistema di gestione degli incendi boschivi funzionino bene, riconosciamo le crescenti sfide poste dagli incendi boschivi e la necessità di rafforzare la nostra risposta. Stiamo già lavorando per identificare e promuovere opzioni per migliorare la capacità di risposta del Canada agli incendi boschivi, tra cui un migliore coordinamento tra le giurisdizioni e la creazione di una resilienza a lungo termine”. “Sembra fantastico”, ha replicato Flannigan. “Ma facciamolo. Ne parliamo da anni. È il momento di agire e di parlare meno”. E sarebbe l’ora.

Nella foto in alto, un incendio boschivo in British Columbia (da Twitter X – @BCGovFireInfo)

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