Il Commento

Ecco il nuovo primo ministro. Avrà il suo bel da fare…

TORONTO – È appropriato essere tra coloro che esprimono i migliori auguri al nuovo Primo Ministro canadese, Mark Carney. Quella di Primo Ministro era, ed è, la posizione più prestigiosa e più onerosa del Paese. Insieme agli elogi, il peso della responsabilità e della leadership per aver guidato la gente di questo immenso territorio, attraverso periodi buoni o difficili e “tracciando un futuro” per la sua gente, ricadrà pesantemente sulle sue spalle. Geograficamente, il Canada è trenta volte le dimensioni dell’Italia.

Negli ultimi tre mesi, i canadesi hanno assistito a fenomeni che hanno avuto un impatto sulle dinamiche che noi, fino ad ora – più precisamente, fino al 4 novembre 2024 – abbiamo ritenuto essere fattori determinanti per la nostra identità ed il nostro futuro. Il signor Carney ha il suo bel da fare.

Nei suoi momenti più propizi, il Canada ha dovuto respingere le sfide del dissenso interno, dell’animosità faziosa (spesso amara) generata da accuse di discriminazione, oppressione, ingiusta disparità regionale, slealtà verso qualche nozione reale o percepita di ciò che è giusto per il Canada od antagonismo giustificato da differenze razziali. Non abbiamo il lusso di una lunga e profonda storia nello stesso senso dei Paesi europei, mediorientali, dell’Asia orientale, del Nord Africa o dell’America centrale/meridionale, su cui ripiegare in tempi di crisi.

Il Canada ha appena 155 anni. La sua provincia più recente, Newfoundland e Labrador, è diventata parte dell'”esperimento” solo sessantasei anni fa. Persino gli Stati Uniti, così parte della nostra comune esperienza europea in questo continente come Nazione unita, hanno appena novant’anni in più. Sfortunatamente, per noi, in questo momento, rappresentano una seria minaccia alla nostra percezione di sicurezza, protezione e fattibilità economica.

La leadership Usa ha iniziato ad insultarci e liquidarci come irrilevanti per i suoi interessi ed a consigliare… no… dettare linee d’azione progettate per diminuire la nostra sovranità, autonomia e indipendenza. Ironicamente, la nostra risposta collettiva ha scatenato ondate di patriottismo, senza una via d’uscita.

Il signor Carney avrà il compito di salvare il suo partito e il nostro Paese. Indipendentemente dalle preferenze di parte dei canadesi, il successo per il Paese emergerà solo se un nuovo piano per il futuro verrà identificato e accettato come tabella di marcia del Canada nel prossimo piano quinquennale.

Buona fortuna.

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto: Mark Carney, il nuovo primo ministro del Canada (foto da Twitter X – @MarkJCarney)

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