TORONTO – Il conto alla rovescia è finito. Oggi, mentre i deputati si ritroveranno alla House of Commons in occasione del riavvio dei lavori parlamentari dopo la lunghissima pausa estiva, nei due distretti di LaSalle-Émard-Verdun e di Elmwood-Transcona gli elettori sono chiamati alle urne per eleggere i successori dell’ex ministro liberale David Lametti e dell’ex mp neodemocratico Daniel Blaikie.
Le elezioni suppletive sono viste come uno snodo cruciale in questa caotica fase politica del nostro Paese. Se a Winnipeg la candidata dell’Ndp Leila Dance non dovrebbe avere troppi problemi a conquistare la vittoria – condizionale d’obbligo, in ogni caso – nel distretto di Montreal invece gli esiti della corsa sono ancora molto incerti. Gli ultimi sondaggi parlano di un potenziale testa a testa tra la liberale Laura Palestini e il candidato del Bloc Quebecois Louis-Philippe Sauvé, con il neodemocratico Craig Sauvé relegato al ruolo di terzo incomodo – comunque staccatissimo – e con il conservatore Louis Ialenti che andrà a rosicchiare il voto degli italocanadesi al Partito Liberale.
Il primo ministro Justin Trudeau ha un bisogno disperato di vincere: per dare un segnale, per invertire una pericolosa tendenza che questa estate ha avuto il suo apice nella clamorosa sconfitta nelle elezioni suppletive di Toronto-St. Paul. In ogni, caso, a scanso di equivoci, il leader liberale ha confermato che rimarrà al suo posto anche in caso di sconfitta, smentendo quindi alcuni analisti che avevano legato il destino del primo ministro con quello del voto a LaSalle-Émard-Verdun.
Le premesse comunque non sono molto incoraggianti per il leader grit, mettendo da parte le byelection.
Sempre ieri infatti la Abacus Data ha presentato i risultati del suo sondaggio mensile e ancora una volta l’istantanea che ne esce è davvero sconfortante per il governo. Secondo l’indagine demoscopica se si votasse in questo momento il Partito Conservatore di Pierre Poilievre si posizionerebbe al 43 per cento, ben 21 punti percentuali sopra il Partito Liberale, fermo al 22 per cento.
L’Ndp ancora una volta si dimostra incapace di capitalizzare sulle difficoltà dei liberali, registrando un deludente 18 per cento nelle intenzioni di voto a livello nazionale.
Ma a dare un senso ben preciso degli umori dell’elettorato canadese sono altri aspetti del sondaggio della Abacus Data. L’agenzia demoscopica mette in luce come solamente il 24 per cento dei canadesi abbia un giudizio positivo sull’operato del governo liberale, appena un intervistato su quattro.
Di fronte all’ipotesi di rielezione dell’attuale primo ministro, solo il 14 per cento si dichiara favorevole. Allo stesso tempo, però, a fare tesoro delle difficoltà di Trudeau continua ad essere solamente Poilievre. Il leader dell’Ndp Jagmeet Singh, che dopo due anni di sostegno esterno al governo liberale ha stracciato il patto di legislatura, non riesce proprio a fare presa tra gli elettori. Il suo livello di consenso – ci dice Abacus Data – passa dal 33 al 29 per cento.
A livello regionale, tutte le province del Canada vedono in conservatori in netto vantaggio, ad eccezione del Quebec, dove è il Bloc Quebecois a confermarsi come primo partito con il 35 per cento delle intenzioni di voto. Inoltre il Partito Conservatore è i vantaggio in tutte le fasce di voto dell’elettorato canadese, anche in quella dei più giovani – dai 18 ai 25 anni – dove di solito sono liberali ed Ndp a farla da padroni.
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