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Dazi e commercio: Carney da Trump, la strada è in salita

TORONTO – Continua il pressing del Canada sugli Stati Uniti nella crisi dei dazi. Oggi Mark Carney raggiungerà Washington, dove domani è in programma un nuovo e tanto atteso incontro con Donald Trump. L’obiettivo ovviamente è quello di trovare una via d’uscita alla guerra commerciale scoppiata con il ritorno del magnate americano allo Studio Ovale per il secondo mandato presidenziale e l’attivazione da parte degli Usa di una luna serie di tariffe punitive che hanno colpito il nostro Paese.

Carney sarà accompagnato nella sua visita alla Casa Bianca dai principali ministri che in questi mesi si sono occupati dello scottante faldone commerciale: Dominic LeBlanc, ministro per i Rapporti commerciali Canada-Usa, il ministro dell’Industria Melanie Joly e il ministro degli Esteri Anita Anad.

Quest’ultima visita arriva mentre i funzionari canadesi e statunitensi cercano di raggiungere un nuovo accordo sulle tariffe americane e mentre è in corso una revisione dell’accordo Canada-USA-Messico, revisione che poi entrerà nel vivo nel 2026.

All’inizio ella scorsa settimana Trump ha imposto una nuova tassa del 10% sulle importazioni di legname di conifere e una tariffa del 25% su armadi e mobili che entreranno in vigore il 14 ottobre.

Al netto delle difficoltà insite nella trattativa con Trump, il governo canadese è “cautamente ottimista” sul fatto che ci sarà un accordo che uscirà dalla riunione della prossima settimana, in particolare sulla riduzione delle tariffe su acciaio e alluminio.

Durante l’estate, gli Stati Uniti hanno aumentato le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio al 50%, con il Canada che ha imposto una controtariffa del 25% sull’acciaio e l’alluminio statunitensi.

Parlando alla Commissione per gli Affari Esteri e il Commercio Internazionale del Senato, LeBlanc ha sottolineato che Trump e la sua amministrazione sono “mossi da massicci investimenti privati”. LeBlanc ha aggiunto che lui e altri funzionari sono in contatto regolare con le loro controparti americane e che non vede un “vicolo cieco” in quelle conversazioni.

E se da un lato “le questioni sono risolvibili”, LeBlanc ha anche ammesso che le relazioni tra i due paesi potrebbero non “tornare magicamente a quelle che potevano essere un anno fa o 25 anni fa”.

Secondo il ministro, che ha fatto eco alle parole di Carney, il Canada vorrebbe vedere un accordo sulle tariffe separato dalla rinegoziazione in corso del CUSMA.

Nel frattempo il leader conservatore Pierre Poilievre ha criticato Carney per non aver raggiunto un accordo con gli Stati Uniti entro la scadenza autoimposta del 21 luglio.

“Penso che Carney avrebbe dovuto mantenere la sua promessa. Ha promesso che avrebbe negoziato una vittoria con gli Stati Uniti entro il 21 luglio. Dov’è la vittoria?”. Poilievre ha sottolineato questo punto in un post a X, aggiungendo che “non si sa dove siano finiti i gomiti del primo ministro dopo che si è ritirato più e più volte senza nulla da mostrare”.

In alto, il primo ministro Mark Carney (foto: X – Carney)

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