Canada

Dazi del 25% sulle auto assemblate negli Usa

TORONTO – Il Canada attiva contro dazi del 25 per cento sulle automobili assemblate negli Stati Uniti non soggette ai parametri del Cusma. Ad annunciare la ritorsione commerciale verso gli Usa è stato ieri il primo ministro Mark Carney, a ventiquattrore di distanza dal quel famigerato Liberation Day di Donald Trump che ha affossato le Borse mondiali e che ha rivoluzionato in toto gli equilibri del commercio globale. Il Canada – ha sottolineato il leader liberal – si trova costretto a dover rispondere dollaro su dollaro alle tariffe imposte da Trump al nostro Paese.

Allo stesso tempo Carney ha annunciato la volontà del suo governo di rafforzare i rapporti commerciali con tutti i Paesi che sono stati ingiustamente colpiti da quest’ondata protezionistica voluta dal nuovo inquilino della Casa Bianca. “Ho avuto modo di parlare con la presidente del Messico Claudia Sheinbaum – ha aggiunto il primo ministro – così come con il calcelliere tedesco Olaf Scholz, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con il primo ministro inglese Keir Starmer e con il presidente francese Emmanuel Macron: a loro ho ribadito la volontà del Canada di porsi alla leadership di quei Paesi che ancora credono nel libero commercio, visto che gli Stati Uniti hanno rinunciato a questo ruolo”. Il governo canadese, in questo nuovo round di contro dazi, ha volutamente lasciato fuori il settore della componentistica – parte integrante e fondamentale del più ampio comparto di produzione automobilistica – e questo perché il provvedimento avrebbe creato più danni in Canada che negli Stati Uniti.

Secondo Carney, i dazi doganali del 25 per cento sulle automobili prodotte e assemblate negli Stati Uniti dovrebbero generare 8 miliardi di dollari all’anno, fondi – ha dichiarato il primo ministro – che serviranno al sostegno degli operai e delle aziende del settore automobilistico preso di mira dalle tariffe volute da Trump.

In questo momento il Canada è soggetto a una lunga serie di dazi doganali messi in vigore della nuova amministrazione americana. Washington infatti ha attivato tariffe del 25 per cento su tutti i prodotti canadesi non regolati dal trattato di libero scambio Cusma firmato dal Canada, dagli Stati Uniti e dal Messico. Vige poi un sovrapprezzo del 10 per cento su tutti i prodotti energetici – petrolio e gas naturale in primo luogo – e sul potash. A marzo inoltre sono stati approvati dazi doganali del 25 per cento sull’alluminio e sull’acciaio prodotti in Canada ed esportati negli Stati Uniti.

Sempre ieri Pierre Poilievre ha presentato il suo piano di risposta, nel caso in cui i tory dovessero vincere le elezioni: il suo governo eliminerebbe l’imposta federale sulle vendite di veicoli di fabbricazione canadese come parte della risposta del Canada alle tariffe statunitensi.

“Tutti coloro che stanno cercando di acquistare canadesi per sostenere i lavoratori canadesi saranno in grado di risparmiare denaro a seguito di questo annuncio”, ha detto Poilievre durante una tappa della campagna elettorale a Kingston, Ont.

Secondo il leader conservatore la mossa farebbe risparmiare circa $2.500 su un acquisto medio di auto e ha detto che sta chiedendo ai premier di rimuovere l’imposta provinciale sulle vendite, una mossa che aumenterebbe ulteriormente i risparmi. Poilievre ha detto che mentre Mark Carney la scorsa settimana ha descritto la sua conversazione con Trump come “molto costruttiva”, il Canada non è stato risparmiato nell’ultimo annuncio di Trump sui dazi. Ha detto, al contrario, che avrebbe “chiesto” a Trump di rinegoziare rapidamente il CUSMA.

“Nel mio primo giorno di lavoro come Primo Ministro, chiamerò il presidente e chiederò di rinegoziare rapidamente l’accordo CUSMA su una tempistica molto stretta che ci permetterà di trovare certezze”, ha detto Poilievre.

More Articles by the Same Author: