TORONTO – Il Canada diventa il primo Paese al mondo ad aver approvato l’utilizzo del vaccino anti Covid della Pfizer per la fascia d’età che va dai 12 ai 16 anni. Lo ha annunciato ieri Supriya Sharma (nella foto), Chief Medical Adviser di Health Canada, che ha sottolineato come la documentazione fornita da Pfizer-BioNTech abbia confermato come il vaccino sia efficace e sicuro anche per gli adolescenti.
Lo studio, che ha superato la terza fase dei trial clinici negli Stati Uniti, è stato effettuato su 2.260 adolescenti. A sorprendere gli esperti è stato il grado di efficacia raggiunta durante al fase di sperimentazione. Per chi ha più di 16 anni, infatti, il vaccino in questione si era mostrato efficace al 95 per cento contro il rischio di infezione dal Covid- 19. Per la fascia d’età dai 12 ai 16 anni, invece, l’efficacia ha raggiunto il 100 per cento.
“Mentre sappiamo che per persone più giovani il rischio di complicazioni gravi è molto minore – ha dichiarato Sharma – avere accesso a un vaccino sicuro ed efficace ci aiuterà a controllare il contagio per le famiglie dei ragazzi e per i loro amici, che invece possono essere più a rischio di complicazioni. Allo stesso tempo – ha poi aggiunto – abbiamo un nuovo strumento per il ritorno alla normalità per i nostri bambini, che hanno avuto una vita molto difficile nell’ultimo anno”.
Tra le varie implicazioni che stanno dietro alla decisione di ieri, c’è anche quella della scuola. È evidente che l’utilizzo del vaccino anche per la fascia d’età dai 12 ai 16 anni può costituire la chiave per il ritorno alle lezioni in classe, magari in prospettiva del prossimo anno accademico, quando avremo il corpo docente e il personale amministrativo e non docente completamente immunizzato.
Allo stesso tempo, però, regna una grande incertezza su come verrà poi implementata la decisione dell’ente regolatore di Health Canada. Per ora non cambia praticamente nulla, visto che le linee guida e i protocolli della campagna vaccinale in Canada è di competenza provinciale. Dovranno infatti essere le singole amministrazioni provinciali a decidere se e quando inserire la vaccinazione degli adolescenti all’interna della campagna di immunizzazione di massa, tenendo conto anche della tabella di marcia delle forniture dei vaccini in arrivo per i prossimi mesi. Sta di fatto che le province potranno contare su un’arma in più in questa difficoltosa terza ondata della pandemia.
Messa in sicurezza o quasi la fascia d’età delle persone più a rischio – gli ultraottantenni e le persone con gravi patologie pregresse – il governo provinciale negli ultimi giorni ha cambiato marcia, portando avanti una duplice strategia: da un lato è stato abbassato sensibilmente il limite d’età per poter prenotare la propria vaccinazione, dall’altro sono state aumentate in modo significativo le forniture di dosi destinate agli hotspot della provincia, le 114 aree dell’Ontario dove è più alto il numero dei contagio e il tasso di trasmissione del Covid-19. Il tutto di pari passo al progressivo aumento delle consegne dei vaccini che arrivano dall’estero.
Pfizer per tutto il mese di maggio invierà al Canada 2 milioni di dosi alla settimana e di queste 800mila sono destinate all’Ontario. A giugno ci sarà un ulteriore aumento delle forniture, insieme alla crescita di dosi messe a disposizione da Moderna, AstraZeneca e Johnson and Johnson, gli altri tre vaccini che sono stati approvati da Health Canada.
Secondo le previsioni della ministra della Sanità Christine Elliott, entro la fine del mese in Ontario il 65 per cento degli adulti avrà ricevuto la prima dose.
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