Cultura

Il mistero del San Rocco scomparso

TORONTO – Il quadro di San Rocco firmato da Antonio Circelli, emigrante alberonese stabilitosi a Toronto con la famiglia nel 1906, compare per la prima volta nelle cronache torontine all’altezza del 1923.

Un articolo della Tribuna Canadiana (il primo periodico in lingua italiana stampato a Toronto) ci dice che l’enorme dipinto campeggiava ‘in Yong[e] street, nella vetrina della farmacia Hennessy posta fra Richmond e Adelaide [nella] parte est della strada’.

Il ritratto del santo, a grandezza naturale (2m x 1.20m), pare essere stato inizialmente commissionato dall’Associazione Monteleonese di Toronto per essere poi donato alla parrocchia di Alberona (Foggia) da cui il pittore e la sua famiglia erano originari. Successivamente allo scoppio della Prima guerra mondiale, probabilmente vista la difficoltà nell’organizzare il trasporto in Italia, il dipinto fu donato dalla famiglia alla comunità italiana di Toronto e, quindi, fu sistemato nella parrocchia di Sant’Agnese. Da qui, secondo la famiglia Circelli, il San Rocco sparì, venduto a Theresa Small dal curato Pietro Truffa. Dopo la morte della ricca ereditiera, il dipinto comparve un’ultima volta nell’aula di tribunale in cui i Circelli cercarono, senza successo, di essere risarciti con ben $50.000. A partire dal 1937 di esso non si hanno più tracce.

Sappiamo poi dalla documentazione d’archivio, che la produzione artistica di Circelli includeva anche un Trionfo di Cesare, che si sarebbe trovato a Toronto insieme ad altre opere non meglio identificate ma tutte di carattere sacro.

Rintracciare il San Rocco e gli altri dipinti di Circelli non è impresa semplice, ma l’aiuto della comunità italiana potrebbe rivelarsi utilissimo. Se qualcuno avesse ulteriori notizie sul pittore o sui suoi lavori, può inviare una segnalazione all’indirizzo e-mail mbrera@yorku.ca

Matteo Brera

Nelle foto, il ritratto del pittore Antonio Circelli e la pergamena dannunziana. Antonio Circelli, mutilato del braccio sinistro in un incidente presso il mulino di famiglia ad Alberona (il padre era un panettiere), divenne tanto famoso a Toronto da ricevere l’incarico di realizzare una pergamena decorata poi inviata in Italia al poeta e soldato Gabriele d’Annunzio per celebrare l’impresa di Fiume (1919)

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