TORONTO – È sempre più caotica la situazione politica a livello federale: con il primo ministro Justin Trudeau, dimissionario, ormai ai suoi ultimi giorni di mandato, il Partito Liberale in piena campagna per la leadership e gli altri partiti già in campagna elettorale per le probabili elezioni anticipate, i sondaggi tornano a dare risultati contrastanti. Fino ad un paio di settimane fa, infatti, i Conservatori erano da mesi in nettissimo vantaggio sui Liberali; poi, due recenti sondaggi avevano segnalato una possibile, clamorosa rimonta con sorpasso da parte dei Liberali (leggete il nostro precedente articolo qui: Clamorosa rimonta dei Liberali? In due sondaggi gli esiti dell’effetto “TRU” a livello federale). Adesso, altri due sondaggi ribaltano nuovamente la situazione, ma offrono allo stesso tempo scenari diversi: Conservatori in vantaggio, ma Mark Carney con primo ministro preferito.
Vediamo il primo, condotto da Leger per il National Post, online, dal 28 febbraio al 2 marzo, su un campione rappresentativo di 1.548 adulti canadesi di età pari o superiore a 18 anni. Secondo la ricerca, se oggi si tenessero le elezioni federali, il 43% dei canadesi voterebbe per i Conservatori, mentre il 30% voterebbe per i Liberali. I Conservatori dunque secondo l’indagine di Leger aumentano di cinque punti rispetto alla settimana scorsa (35%), mentre i Liberali diminuiscono di cinque punti (35%). Un testacoda, insomma. Sempre secondo il sondaggio di Leger, con Mark Carney come leader il sostegno liberale salirebbe al 33% (+3), mentre il sostegno conservatore sarebbe al 41%: se Carney fosse il leader liberale, i Conservatori sarebbero quindi ancora in testa tra le preferenze di voto dei canadesi (l’intera ricerca è disponibile qui).
Il secondo sondaggio, condotto da Angus Reid Institute dal 27 febbraio al 3 marzo su un campione casuale di 2.005 canadesi adulti, focalizza l’attenzione su quale leader canadese gli elettori vorrebbero come nuovo primo ministro: ebbene, il 43% dei canadesi ritiene che Mark Carney sarebbe la personalità più adatta da contrapporre al presidente statunitense DOnald Trump, rispetto al 34% che sceglie invece il leader conservatore Pierre Poilievre. Quest’ultimo è superato anche da Chrystia Freeland, nel caso l’ex vice e ministra delle Finanze di Justin Trudeau dovesse vincere la corsa alla leadership liberale: 36% per lei, 33% per Poilievre.
Del resto il rapporto con Trump è considerato importante, adesso, dai canadesi: uno su tre (34%) afferma che le relazioni con gli Stati Uniti sono una delle questioni principale che il Paese deve affrontare, dietro solo al costo della vita (49%) ed all’assistenza sanitaria (41%).
Quanto, invece, al gradimento dei partiti, il sondaggio di Angus rileva che i Conservatori mantengono un vantaggio sui Liberali compreso si tre punti (40% a 37%), con Carney come leader liberale, mentre il vantaggio dei Conservatori sale di otto punti con la Freeland come leader liberale (39% a 31%) – l’intera ricerca è disponibile qui.
Concludendo: dati contrastanti, che evidenziano la grande incertezza, in questo particolare momento, che regna nella politica in Canada.
In alto: due grafici tratti (e da noi in parte tradotti in Italiani) dai sondaggi di Leger e Angus Reid Institute
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