Canada

Case di cura, consigliata
la dose di richiamo

TORONTO – Dopo le due dosi , agli anziani residenti delle case di cure a lunga degenza e di riposo, viene ora consigliato il vaccino di richiamo. A raccomandarne la somministrazione è la National Advisory Committee on Immunization (NACI) che ha inserito questo suggerimento tra le sue linee guida aggiornate nei giorni scorsi. I residenti di queste strutture “sono a maggior rischio di infezione da Covid-19 a causa delle loro interazioni quotidiane con altri residenti e personale, così come sono a maggior di malattie gravi a causa della loro età e di patologie pregresse”, si legge nel documento.

È l’aumento di infezioni causate della variante Delta a spingere la NACI a consigliare il richiamo in modo da garantire la massima protezione alle persone vulnerabili che vivono in case di cura e di riposo. “I canadesi più anziani che risiedono in strutture che ospitano numerose persone hanno avuto la priorità per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 quando i vaccini sono stati autorizzati per la prima volta, pertanto, molti hanno completato la loro serie di vaccinazioni all’inizio del lancio della campagna vaccinale e la loro risposta all’infezione potrebbe essere diminuita”, recita ancora lo studio della NACI.

Ad applaudire la raccomandazione dell’organismo consultivo che fornisce al governo del Canada consulenza medica e scientifica relativa alle immunizzazioni, è anche il dottor Samir Sinha, direttore di geriatria presso gli ospedali Mount Sinai e University Health Network di Toronto: “Il prossimo gruppo di persone che dovrebbero ricevere l’approvazione per i vaccini di richiamo – ha detto Sinha – dovrebbero essere gli anziani che fanno affidamento sull’assistenza domiciliare, perché condividono molti degli stessi fattori di rischio di coloro che vivono in cure a lunga degenza, inclusi gravi problemi di salute e molteplici caregiver che si avvicendano”.

Nel frattempo in Ontario sono 17 le case di cura a lunga degenza che stanno cercando di contenere il Covid-19 che è tornato prepotentemente a seminare morte tra gli anziani. Secondo i dati della provincia in queste case ci sono 55 casi attivi tra i residenti e 39 tra il personale. Ma nonostante i focolai e i decessi, il governo dell’Ontario non ha reso obbligatorio il vaccino contro il Covid-19 per tutti gli operatori nel campo dell’assistenza a lunga degenza.

Per varie settimane, esperti sanitari, sostenitori e familiari hanno chiesto al governo dell’Ontario di mettere in atto una politica sui vaccini obbligatori per le persone che lavorano nelle LTC, ma il governo ha fatto orecchie da mercante. A partire dal 7 settembre, la provincia ha invece chiesto, agli ospedali e agli operatori delle case di cura di stilare e adottare una loro policy: alcuni hanno imposto i vaccini mentre altri hanno scelto di offrire test antigenici con regolarità.

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