Canada

Carney: “Un accordo senza dazi è improbabile”

TORONTO – I dazi ci saranno. Un accordo commerciale con gli Stati Uniti includerà con tutta probabilità alcuni dazi, È quanto ha dichiarato il primo ministro Mark Carney che ieri ha incontrato il suo governo.

Carney ha detto ai giornalisti che si aspetta che i colloqui commerciali con gli Stati Uniti si “intensifichino” prima della scadenza del 1° agosto per raggiungere un nuovo accordo, ma poi, in francese, ha affermato che i dati suggeriscono che ilpresidente Donald Trump non stipulerà alcun accordo senza dazi. “Dobbiamo riconoscere che il panorama commerciale a livello globale è cambiato. È cambiato in modo radicale – ha affermato Carney – continueremo a concentrarci su ciò che possiamo maggiormente controllare, ovvero costruire una solida economia canadese, e questo è parte dell’incontro con i ministri”.

Carney ha sottolineato il lavoro per rendere più “forti” i settori dell’auto, dell’alluminio e del rame, tutte aree specificamente prese di mira dai dazi americani.

La scorsa settimana Trump ha inviato una lettera a Carney per comunicargli che gli Stati Uniti applicheranno una tariffa del 35% sui prodotti canadesi a partire dal 1° agosto. Un funzionario della Casa Bianca ha successivamente affermato che la nuova tariffa non si applicherà ai beni conformi all’accordo commerciale Canada-Stati Uniti-Messico.

Lo stesso funzionario ha aggiunto che non è stata prodotta la documentazione formale per stabilire il nuovo livello tariffario e che Trump non ha ancora preso una decisione definitiva sulle sue modalità di applicazione.

Per il presidente americano non c’è più nulla da discutere con il Canada, l’Unione europea e il Messico: l’accordo è ormai un dato di fatto. “Stamattina ho guardato una trasmissione dove tutti si chiedevano: ‘Beh, quando farà l’accordo?’. Gli accordi sono già conclusi. Le lettere sono gli accordi. Gli accordi ci sono. Non ci sono accordi da definire”, ha dichiarato Trump durante un incontro nello Studio Ovale con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte.

Il Canada non ha ancora risposto formalmente all’ultima minaccia, né alle recenti mosse di Trump volte a imporre dazi elevati sulle importazioni di rame e a raddoppiare le imposte esistenti su acciaio e alluminio.

Carney e Trump hanno concordato il mese scorso di lavorare a un nuovo patto commerciale e di sicurezza entro il 21 luglio, ma il presidente degli Stati Uniti ha posticipato unilateralmente la scadenza per giungere a una intesa.

Il 22 luglio Carney incontrerà anche i premier ad Huntsville, in vista della riunione del Council of the Federation.

Jean Simard, ceo dell’Aluminium Association of Canada, ha dichiarato in un’intervista alla Canadian Press che sembra “sempre più evidente” che i paesi dovranno pagare una sorta di tariffa per trattare con gli Stati Uniti. “Credo che la speranza per il Canada sia che, dato che abbiamo un accordo molto forte e consolidato con gli Stati Uniti chiamato USMCA, alla fine la conformità all’USMCA rimarrà”, ha affermato Simard riferendosi all’accordo commerciale Canada-Stati Uniti-Messico.

Trump ha giustificato i nuovi dazi affermando che “l’incapacità del Canada di impedire l’afflusso di droga” negli Stati Uniti ha contribuito alla crisi del fentanyl. In precedenza, aveva citato la diffusione dell’oppioide sintetico come ragione per aver lanciato la sua guerra commerciale con Canada e Messico all’inizio di quest’anno. Ed ora sui dazi è irremovibile.

Nella foto: il presidente Usa Donald Trump con il primo ministro Mark Carney nello Studio Ovale (dalla pagina Facebook di Mark Carney)

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