Canada

Tassi ancora invariati,
Bank of Canada mantiene
il costo del denaro al 4,5%

TORONTO – Bank of Canada ha deciso di mantenere invariati al 4,5 per cento i tassi d’interesse. Una mossa, quella annunciata ieri mattina dal governatore Tiff Macklem, che era stata ampiamente prevista dagli economisti viste le indicazioni arrivate direttamente dalla Banca Centrale canadese e, allo stesso tempo, le dinamiche registrate sul fronte dell’inflazione e della disoccupazione nel nostro Paese. Ora resta da capire come si svilupperà la strategia di Bank of Canada nei prossimi mesi, visto che esistono ipotesi contraddittorie sulle prossime decisioni di politica monetaria.

Lo stesso Macklem, nel soppesare le parole pronunciate durante l’annuncio di ieri, è stato volutamente ambiguo. Da un lato il governatore si è detto soddisfatto del progressivo abbassamento dell’inflazione in Canada, passata dall’8 al 5 per cento in pochi mesi, ma dall’altro il target previsto dalla Banca Centrale – il 2 per cento – è ancora molto lontano. Allo stesso tempo, i dati sull’inflazione e sulla crescita economica potrebbero suggerire un futuro intervento, con il possibile rialzo dei tassi d’interesse. “Siamo soddisfatti – ha detto Macklem – ma il nostro lavoro non è ancora finito”.

Bank of Canada ha iniziato ad alzare il tasso di sconto nel marzo del 2022, nel tentativo di riportare sotto controllo l’ondata inflattiva che aveva investito il Paese. Per otto mesi consecutivi, la Banca Centrale ha ritoccato verso l’alto i tassi d’interesse, mentre con l’annuncio di ieri sono due i mesi consecutivi nei quali il tasso di sconto rimane invariato.

“L’inflazione – ha fatto sapere Macklem – in molti paesi si sta attenuando a fronte di prezzi dell’energia più bassi, normalizzazione delle catene di approvvigionamento globali e politica monetaria più restrittiva. Allo stesso tempo, i mercati del lavoro rimangono tesi e le misure dell’inflazione core in molte economie avanzate suggeriscono persistenti pressioni sui prezzi, in particolare per i servizi. La crescita economica globale è stata più forte del previsto. La crescita negli Stati Uniti e in Europa ha sorpreso al rialzo, ma si prevede che si indebolirà man mano che la politica monetaria restrittiva continuerà ad alimentare tali economie. Nel frattempo, l’attività nell’economia cinese è rimbalzata, in particolare nei servizi”.

“Nel complesso – ha poi aggiunto – i prezzi delle materie prime sono vicini ai livelli di gennaio. Il Rapporto sulla politica monetaria (MPR) di aprile della Banca prevede una crescita globale del 2,6% quest’anno, del 2,1% nel 2024 e del 2,8% nel 2025. In Canada, la domanda sta ancora superando l’offerta e il mercato del lavoro rimane teso. La crescita economica nel primo trimestre sembra essere più forte di quanto previsto a gennaio, con un rimbalzo delle esportazioni e una solida crescita dei consumi”.

La valutazione generale vira poi sul mercato del lavoro. “I forti aumenti della popolazione si stanno aggiungendo all’offerta di lavoro e sostenendo la crescita dell’occupazione, stimolando al contempo i consumi aggregati. L’attività del mercato immobiliare rimane contenuta”.

“Poiché sempre più famiglie rinnovano i loro mutui a tassi più elevati e la politica monetaria restrittiva si fa strada attraverso l’economia in modo più ampio, i consumi dovrebbero moderarsi quest’anno. L’indebolimento della domanda estera dovrebbe frenare le esportazioni e gli investimenti delle imprese. Nel complesso, la crescita del PIL dovrebbe essere debole per il resto di quest’anno prima di rafforzarsi gradualmente l’anno prossimo. Ciò implica che l’economia passerà a un eccesso di offerta nella seconda metà di quest’anno. La Banca ora prevede che l’economia canadese crescerà dell’1,4% quest’anno e dell’1,3% nel 2024 prima di salire al 2,5% nel 2025”.

“L’inflazione è scesa al 5,2% a febbraio e le misure preferite dalla Banca dell’inflazione core erano poco meno del cinque per cento. La Banca prevede che l’inflazione CPI scenderà rapidamente a circa il tre per cento a metà di quest’anno per poi scendere più gradualmente fino all’obiettivo del due per cento entro la fine del 2024. Dati recenti rafforzano la fiducia del Consiglio direttivo che l’inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi”.

More Articles by the Same Author: