Canada

Obbligo vaccinale, Ford nell’occhio del ciclone

TORONTO – Tutti contro Ford. Ontario Science Advisory Table, Canadian Medical Association, Registered Nurses Association of Ontario, Ontario Hospital Association, medici e scienziati di tutta la provincia, contattati dal premier Ford, si erano detti favorevoli all’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Ed ora non nascondono la propria delusione ed amarezza per la decisione opposta presa da Ford. “Non è supportata dalla scienza”, hanno detto all’unisono.

Dal canto suo, la Canadian Medical Association, non le manda a dire e pur riconoscendo che i governi hanno una “doppia responsabilità per la sicurezza e la protezione del sistema sanitario” ha criticato la bocciatura del governo dell’Ontario così come ha avuto parole al vetriolo per la decisione di quello del Quebec di modificare l’obbligo vaccinale in modo che venga applicato solo ai nuovi dipendenti. “Quando i governi non sono in grado di adottare tutte le misure sanitarie necessarie per proteggere la loro popolazione durante una pandemia, perché farlo significherà che l’attuale carenza di personale peggiorerà, siamo di fronte al fallimento del sistema”, ha dichiarato la presidente della CMA, la dottoressa Katharine Smart mentre l’Ontario Hospital Association ha affermato che la provincia “non può permettersi di abbassare la guardia”.

L’attuale policy dell’Ontario consente agli operatori sanitari non vaccinati di continuare a lavorare purché si sottopongano ai test rapidi per il Covid-19 ma già da tempo, alcuni ospedali, visto l’immobilismo del governo al riguardo, hanno messo in pratica da soli regolamenti più rigorosi.

Il dottor Michael Warner, direttore dell’assistenza in area critica al Michael Garron Hospital di Toronto, ha affermato che quella di Ford è stata una “cattiva decisione” che metterà in pericolo i pazienti e aumenterà il rischio di assenteismo a causa del Covid-19.

Sarebbe stato l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 nella British Columbia, entrato in vigore il mese scorso – che ha già messo in congedo non retribuito più di 3.000 operatori sanitari non vaccinati, molti dei quali potrebbero essere licenziati dal lavoro se non ricevono almeno una dose prima della scadenza del 15 novembre – a spaventare il premier Ford. “Questo è un problema complesso – ha detto Ford – ma quando l’impatto del potenziale licenziamento di decine di migliaia di operatori sanitari viene messo in relazione al piccolo numero di focolai attualmente attivi negli ospedali dell’Ontario, non sono disposto a mettere a repentaglio le cure necessarie a milioni di abitanti dell’Ontario”. Ha parlato di prove, due giorni fa Ford, prove che lo avrebbero convinto a non implementare la vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario.

E queste non precisate prove hanno irritato la leader dell’NDP Andrea Horwath. “Vogliamo che Ford ci dica quali sono le prove che lo hanno convinto a bocciare l’obbligo vaccinale – ha tuonato la Horwath – il personale non vaccinato non dovrebbe essere ammesso in terapia intensiva, nei reparti pediatrici con bambini malati, nelle case di pazienti fragili che necessitano di assistenza domiciliare, in qualsiasi altra parte dell’assistenza sanitaria o nelle scuole dei nostri bambini”, ha affermato Horwath. “Ford ha “scelto gli anti-vax rispetto ai malati di cancro – ha aggiunto Steven Del Duca, leader dei Liberali – sta mettendo in pericolo i nostri pazienti più vulnerabili perché ha paura che la comunità dei Conservatori no-vax non sosterrà altrimenti la sua rielezione. Dovrebbe vergognarsi”.

La decisione di Ford, comunque, non è stata una sorpresa per coloro che sanno leggere tra le righe: il premier non è mai stato un convinto sostenitore di vaccini o green pass ma questa volta ha fatto davvero una magra figura chiedendo pareri alla comunità medica per poi fare esattamente il contrario.

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