Canada

Mix di vaccini,
problema viaggi all’estero

TORONTO – Una dose di un vaccino, una di un altro: quando in assenza di alternative disponibili al momento del richiamo, sono state offerte iniezioni di vaccini diversi, molte persone hanno accettato. In fondo, la comunità scientifica, ha cercato di tranquillizzare tutti, i benefici sarebbero stati gli stessi. Poi, pian piano, l’efficacia di un regime vaccinale misto, è stata messa in discussione. O almeno sono sorti dubbi per mancanza di una base sperimentale su cui fondare la decisione. E numerosi Paesi nel mondo hanno deciso di non autorizzare ad esempio vaccini come AstraZeneca, chiamato in causa per il rischio di sviluppare eventi trombotici quali infarti ed embolie polmonari.

Ma cosa dire a chi ormai ha ricevuto una dose di AstraZeneca e una seconda di Pfizer o Moderna? Al di là della copertura, che si spera sia la stessa se non superiore di quella data da due vaccini uguali, rimane il problema del riconoscimento nel momento in cui si intraprendono viaggi internazionali. Il governo, con decisioni e contro decisioni, con certezze che diventano presto dubbi, non ha fatto altro che generare confusione e problemi sulla pelle dei cittadini. Quel che fino a un minuto prima era una convinzione, diventa, nel giro di un battito di ciglia, disorientamento, dubbio, insicurezza. Ora, per correre ai ripari, l’Ontario ha chiesto al governo federale di garantire che quando le misure di frontiera saranno revocate, sia riconosciuta la validità per i viaggi internazionali dei vaccini misti contro il Covid-19 ricevuti dai canadesi.

A scrivere al ministro degli affari intergovernativi Dominic LeBlanc sono state il ministro della Sanità Christine Elliott e il Solicitor General Sylvia Jones: Ottawa, hanno messo nero su bianco, “deve collaborare con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per aggiornare le linee guida ai partner internazionali, riconoscendo i vaccini misti come un regime vaccinale completo e accettato”.

L’Ontario e altre province canadesi hanno offerto ai residenti la possibilità di fare un’iniezione ciascuno dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna o di fare un’iniezione di mRNA dopo il primo dei vaccini Oxford-AstraZeneca.

I ministri affermano che è fondamentale per “l’integrità e la fiducia” nei programmi di vaccinazione del Canada e dell’Ontario che le persone che hanno ricevuto dosi di due diversi vaccini siano considerate immunizzate all’estero. Inoltre, la Elliott e la Jones, sostengono che il vaccino Oxford-AstraZeneca, che non è approvato dalla Federal Drug Authority degli Stati Uniti, dovrebbe essere considerato valido a livello internazionale.

Ma mentre l’Ontario chiede in modo chiaro che il governo federale richieda all’OMS il riconoscimento dell’abbinamento di due dosi di vaccini diversi, il Quebec cerca di aggirare l’ostacolo offrendo una dose extra di vaccino mRNA alle persone che vogliono viaggiare in paesi che non riconoscono il loro stato di vaccinazione.

Il Dipartimento della Salute ha dichiarato che una terza dose è stata resa disponibile perché alcuni paesi non considerano le persone completamente vaccinate se hanno ricevuto un mix di vaccini Covid-19. “La somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino rimane una misura eccezionale per le persone che hanno pianificato un viaggio essenziale fuori dal Paese, a breve termine, e che devono soddisfare i requisiti di vaccinazione”, ha affermato il dipartimento in una nota.

Quel che inquieta è che dopo essere stato invitato a farsi somministrare vaccini diversi, il cittadino ora viene abbandonato al suo destino: spetta alla persona che ha già ricevuto le due dosi di vaccino valutare il rischio e chiedere il parere del suo medico prima di farsi inoculare una terza dose extra dei vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna.

La dose aggiuntiva, affermano dal Dipartimento della salute non fornisce necessariamente una maggiore protezione rispetto a due dosi. “La persona dovrebbe essere adeguatamente consigliata circa i potenziali rischi associati a questa dose in più rispetto ai benefici del viaggio pianificato – ha affermato Robert Maranda – tutti dovrebbero soppesare il rapporto tra rischi e benefici”. Che tradotto in parole povere vuol dire: fate come volete, naturalmente a vostro rischio e pericolo.

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