Canada

Minaccia Omicron,
rischio nuovo lockdown

TORONTO – Il rischio di un nuovo lockdown è sempre più concreto in Ontario. La minaccia rappresentata dalla nuova variante Omicron ha spinto il governo provinciale ad adottare alcune restrizioni che avevano già visto durante le prime tre ondate della pandemia, ma la comunità scientifica canadese ritiene che queste misure siano troppo blande per sperare di contenere l’aumento dei contagi.

Per ora l’esecutivo guidato dal premier Doug Ford ha deciso di adottare una doppia strategia per cercare di contenere i rischi legati al nuovo ceppo del Covid: da un lato l’accelerazione della somministrazione della terza dose del vaccino, dall’altro l’attivazione di restrizioni che riguardano soprattutto i limiti di capienza nei negozi non essenziali e nelle strutture capaci di ospitare più di mille persone, come stadi, palazzetti dello sport, arene, teatro e cinema. Il Quebec, che ieri ha registrato più di 5mila casi, ha messo in piedi restrizioni molto più dure e tutti i segnali indicano che anche l’Ontario a breve sarà costretto a seguire lo stesso percorso.

Nel frattempo, di fronte al sostanziale immobilismo del governo, le strutture sanitarie iniziano ad auto organizzarsi per cercare di evitare lo scenario peggiore, cioè che un possibile incontrollato numero di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva vada a mettere a repentaglio l’intero sistema: molti ospedali, tra i quali il St. Michael’s Hospital, il St. Joseph’s Healthcare il Providence Healthcare, hanno deciso di posporre le operazioni chirurgiche meno importanti, mentre è arrivato il giro di vite per le visite dei pazienti all’interno delle strutture ospedaliere.

Nel frattempo a dare un po’ il senso della grave emergenza che stiamo vivendo sono arrivate le parole di Theresa Tam, che ieri ha partecipato a un incontro privato con il primo ministro Justin Trudeau per fare il punto sulla situazione.

Secondo il Chief Medical Officer federale, la priorità è quella di ridurre i contatti e le iterazioni tra le persone per spezzare – o quanto meno frenare – la catena del contagio, anche perché Omicron ha già abbondantemente dimostrato in Canada e nel resto del mondo di essere maggiormente contagioso rispetto alle precedenti varianti di Covid-19. E avrebbe poca importanza, secondo la Tam, se la nuova variante si dimostrasse meno pericolosa delle altre.

“Anche se Omicron si dovesse manifestare con sintomi e conseguenze mediche più lievi, la capacità di contagiare più rapidamente porterebbe a una situazione in cui i nostri ospedali potrebbero non essere più in grado di sostenere il numero di ricoveri”.

Insomma, la situazione è destinata a peggiorare prima di migliorare, una considerazione che purtroppo abbiamo già fatto troppe volte dall’inizio della pandemia.

Lo spettro del lockdown quindi diventa sempre più concreto, in Ontario e nel resto del Paese.

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