Canada

Jean Charest si candida,
Patrick Brown pronto
a scendere in campo

TORONTO – Jean Charest (nella foto sopra) si candida alla guida del Partito Conservatore, Patrick Brown pronto a farlo. Si preannuncia una corsa molto affollata quella per la leadership della destra canadese, lontana dall’ipotesi di incoronazione de facto immaginata dopo l’annuncio della candidatura di Pierre Poilievre e la mancanza, almeno fino a quel punto, di alternative credibili al deputato di Carlton. Ora, se non dovessero arrivare rinunce dell’ultima ora, per la successione di Erin O’Toole si prospetta una corsa a tre dagli esiti incerti. Con Leslyn Lewis, la possibile outsider, che ieri ha confermato la propria candidatura.

Charest, 63 anni, annuncerà la sua candidatura giovedì, durante un evento organizzato a Calgary. La scelta della località dalla quale lanciare la sfida a Poilievre è tutt’altro che casuale.

L’ex leader del Quebec, infatti, per vincere la corsa alla segreteria di partito dovrà per forza di cose conquistare consensi nelle province dell’Ovest, in Alberta, Saskatchewan e Manitoba, dove serpeggia il malcontento strisciante non solo verso il governo federale guidato da Justin Trudeau, ma anche verso le amministrazioni provinciali conservatrici – vedi il premier Jason Kenney – tacciate di immobilismo nei confronti dei bisogni e delle esigenze dell’Ovest canadese.

Charest, forte non solo in Quebec ma anche in Ontario e nelle Province Atlantiche, dovrà rafforzarsi nell’altra parte del Canada, laddove invece Poilievre parte nettamente avvantaggiato. Eloquente anche lo slogan ufficiale scelto dalla campagna dell’ex premier della provincia francofona: “Built to Win” (costruito per vincere). È chiaro che Charest voglia giocarsi la carta dell’esperienza ultra trentennale in politica, anche se questa potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Perché la campagna di Poilievre, che ha annusato l’aria che tira, ha deciso proprio di attaccare Charest sul suo passato politico. Non bisogna infatti dimenticare che è stato premier del Quebec nelle fila del Partito Liberale: il cambio di casacca e il vizietto di passareda un partito all’altro, saranno ovviamente i principali attacchi da parte di Poilievre durante la corsa alla leadership. E tutto questo lo si evince anche dalle dure parole del senatore Leo Housakos, copresidente della campagna di Poilievre. “Charest è un conservatore per convenienza: è un personaggio del passato che non è rimasto attivo nella versione moderna del Partito”. Bisogna infatti ricordare che Charest per un breve periodo nel 1993 è stato leader del Progressive Conservative, uno dei due tronconi della destra prima della riunificazione nel Partito Conservatore sotto Stephen Harper. “Charest – ha poi aggiunto il senatore – vuole solamente prendersi la rivincita su un’opportunità perduta”.

Ma la corsa Poilievre-Charest potrebbe arricchirsi dalla presenza di un terzo incomodo. Patrick Brown dovrebbe annunciare le sue intenzioni questa settimana e le voci di corridoio danno per certa la sua discesa in campo. Sono tante le carte che Brown potrebbe giocarsi, in primo luogo la sua esperienza politica in tutti i livelli di governo: è stato deputato federale per Barrie, è stato leader del Progressive Conservative a livello provinciale ed è tuttora sindaco del comune di Brampton. Ora, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo della sua carriera politica.

Si è candidata infine, anche Leslyn Lewis, deputata del distretto di Haldimand-Norfolk. Già in corsa alla leadership del 2020, venne nettamente battuta da Erin O’Toole e Peter McKay. Questo lo slogan: “Speranza, Unità, Compassione”.

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