Canada

Inflazione: ancora su
i tassi d’interesse,
al vaglio di Ottawa nuove misure

TORONTO – Tutto pronto per un nuovo giro di vite di Bank of Canada sui tassi d’interesse. Secondo le previsioni degli esperti, la Banca Centrale canadese dovrebbe annunciare oggi il quinto rialzo consecutivo del costo del denaro, che dovrebbe essere dello 0,75 per cento. Un intervento, quello di oggi, finalizzato ancora una volta ad aggredire e sgonfiare l’ondata inflattiva che ha colpito il Canada negli ultimi mesi.

Già a luglio, il governatore di Bank of Canada Tiff Macklem aveva preannunciato future correzioni proprio per porre un freno alla corsa al rialzo del costo della vita, nonostante che nel mese scorso si era registrata una significativa flessione dell’inflazione a livello nazionale.

“L’inflazione in Canada – aveva dichiarato Macklem – è un po’ calata, ma rimane troppo alta. Sappiamo che il nostro lavoro non è ancora finito e non lo sarà fino a quando l’inflazione non tornerà sotto il due per cento”.

Con il calo dei prezzi del gas, il tasso di inflazione anno su anno si è attestato al 7,6 per cento a luglio, in calo rispetto all’8,1 per cento di giugno. Il Pil del secondo trimestre è cresciuto rispetto ai primi tre mesi dell’anno, anche se ha rallentato verso la fine del periodo e una stima preliminare suggerisce una contrazione a luglio. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione si mantiene ai minimi storici.

Alcune delle principali banche canadesi prevedono che la banca centrale aumenterà il tasso di interesse di riferimento di tre quarti di punto percentuale, portandolo al 3,25 per cento.

Secondo altre stime, invece, l’intervento di Bank of Canada potrebbe essere ancora più incisivo, con l’aumento dei tassi di un punto percentuale.

Mentre la Banca Centrale è impegnata a tenere a basa l’aumento del costo della vita attraverso la sua politica monetaria, anche il governo sta vagliando una serie di misure per cercare di far fronte agli effetti maggiormente negativi provocati dal repentino aumento dell’inflazione. Ieri i componenti dell’esecutivo si sono riuniti a Vancouver per discutere le priorità dell’agenda di governo in vista dal riavvio dei lavori parlamentari a Ottawa, in programma il prossimo 23 settembre.

Fino a questo momento, il governo federale ha deciso di evitare alcun tipo di intervento diretto per porre un freno all’aumento dell’inflazione.

In assenza di nuove misure da parte di Trudeau, i leader provinciali sono intervenuti. L’Ontario ha sospeso temporaneamente le tasse sul carburante. Il premier del Quebec Francois Legault, che ha iniziato la sua campagna per un secondo mandato la scorsa settimana, ha promesso una lunga lista di interventi anti-inflazione nel caso in cui venisse rieletto. E il Saskatchewan, produttore di petrolio e fertilizzanti, invierà un “assegno di accessibilità” a ogni residente questo autunno. L’economia canadese sta andando meglio della maggior parte, grazie ai prezzi elevati delle materie prime, alla sua abbondanza di energia e alla crescita della popolazione. La carenza di lavoratori è diffusa. Ciò significa che la nazione probabilmente farebbe più fatica dei pari ad assorbire più spesa pubblica che si aggiunge alla domanda.

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