Canada

In un anno
solo 9 vaccinati under 60
in terapia intensiva

TORONTO – I vaccini anti Covid-19 funzionano e stanno contribuendo a tenere sotto controllo il contagio in questa fase della pandemia. La conferma arriva da uno studio – il primissimo del suo genere in Ontario – nel quale vengono catalogati tutti i casi di Covid-19 in provincia registrati dal 14 dicembre 2020 al 14 novembre 2021. In questo arco di tempo, stando al rapporto di Public Health Ontario, su 11 milioni circa di persone totalmente vaccinate si sono registrati 17.596 contagi: il vaccino non ha solo rappresentato una prima barriera contro il contagio, ma è stato efficace sul fronte ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva.

Nello stesso lasso di tempo, innanzitutto, abbiamo avuto 436.383 casi tra persone non vaccinate.

Tra gli immunizzati, 83 persone al di sotto dei 60 anni è stato ricoverato in ospedale e di queste solamente nove sono state ammesse nel reparto di terapia intensiva. Di contro, sono stati 8.355 i non vaccinati sotto i 60 anni ricoverati in ospedale e di questi 1.722 sono finiti in terapia intensiva.

Se invece teniamo conto di tutti i positivi a prescindere dalla fascia d’età, scopriamo che i vaccinati ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono stati in tutto 81, appena l’1,9 per cento del totale.

Anche i dati dei decessi confermano, come ampiamente sostenuto dalla comunità scientifica internazionale, che la vaccinazione rappresenta una difesa contro il Covid-19. Nell’arco di tempo preso in esame sono state 6 le persone al di sotto dei 60 anni e completamente vaccinate che hanno perso la vita a causa di complicazioni mediche provocate dal Covid-19. Contemporaneamente le vittime tra i non vaccinati sono state 580.

Tra i vaccinati, hanno perso la vita 18 persone tra i 60 e 69 anni, 35 persone tra i 70 e i 79 anni e 119 anziani con più di 80 anni. Tra i non vaccinati hanno perso la vita 713 persone tra i 60 e i 69 anni, 1.146 tra i 70 e i 79 anni e 2.396 con più di 80 anni.

In totale le vittime trai non vaccinati sono state 5.375.

La forbice che divide i dati tra vaccinati e non vaccinati è impressionante e conferma, almeno in buona parte, l’assunto di una parte della comunità scientifica mondiale secondo il quale questa seconda ondata rappresenta più che altro una pandemia per i non vaccinati.

Il rapporto aiuta a rimettere in prospettiva anche i dati giornalieri che vengono pubblicati dalle autorità sanitarie, dove il numero di vaccinati positivi è quasi uguale a quello dei non vaccinati: il dato rilevante è la proporzione, visto che in Ontario l’85 per cento di chi ha più di 12 anni è completamente vaccinato.

“Le prove – si legge nel rapporto – continuano a suggerire che i vaccini riducono l’infezione sintomatica, la gravità della malattia e la trasmissione”.

“Nel corso del tempo, man mano che una popolazione diventa più altamente vaccinata, il numero di casi post-vaccinazione probabilmente aumenterà”, osserva il rapporto.

“Anche con un vaccino altamente efficace, i casi possono verificarsi tra gli individui vaccinati a causa di una percentuale maggiore della popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata”.

I dati rilasciati da Public Health Ontario suggeriscono che il tasso di infezioni da COVID-19 in individui completamente vaccinati è “rimasto costante nel tempo”, anche con molte di quelle persone che hanno ricevuto la seconda dose molti mesi fa.

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