Canada

I provveditorati ignorano
i ‘veri’ problemi

TORONTO – Mentre il dibattito impazza nei provveditorati – la bandiera del Pride è il pomo della discordia – i problemi dei genitori sembrano essere ben altri. “Ora basta, non ne possiamo più”. È questo, in sintesi il pensiero dei genitori di bambini affetti da Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), il disturbo da Deficit di attenzione e iperattività.

Genitori, questi, che assieme a individui affetti da questa affezione e professionisti che lavorano nel campo dell’ADHD – tutti parte del Centre for ADHD Awareness Canada (CADDAC) – hanno scritto una lettera al ministro dell’Istruzione dell’Ontario Stephen Lecce per chiedergli di riconoscere questo disturbo e di intervenire affinchè per questi ragazzi vengano creati appositi programmi nelle scuole.

Il disturbo in questione, dicono, mette a rischio in modo serio l’apprendimento. “L’Ontario continua a rifiutarsi di inserire ufficialmente l’ADHD in una delle cinque categorie esistenti, spesso con il risultato che agli studenti con ADHD vengono rifiutate le risorse, nonostante i numerosi tentativi del CADDAC – si legge nella lunga lettera – pertanto, CADDAC chiede nuovamente che la categoria Communication, nella quale rientrano altri due disturbi dello sviluppo neurologico simili – il disturbo dello spettro autistico (ASD) e le difficoltà di apprendimento – venga rinominata “neurosviluppo” e ampliata per includere tutti i problemi dello sviluppo neurologico”.

Il deficit di attenzione e iperattività, che è caratterizzato da una durata scarsa o breve dell’attenzione o da vivacità e impulsività eccessive non appropriate all’età del bambino che interferiscono con le funzionalità o lo sviluppo, spesso non viene preso in considerazione.

A Lecce il CADDAC chiede chequesto disturbo venga considerato alla stregua di quello dello spettro autistico e delle difficoltà di apprendimento, che gli studenti con ADHD abbiano il diritto di accedere a risorse educative speciali per la loro disabilità e che queste risorse si basino sui bisogni specifici degli studenti e non siano generalizzate. Uno studente con ADHD, che sta ottenendo risultati accademici “abbastanza buoni”, può ancora essere uno studente con una disabilità che richiede supporto per affrontare gli ostacoli nell’apprendimento”.

La confusione, al riguardo, è imperante. Alcuni provveditorati cercano di accomodare le esigenze specifiche di questi studenti, altri invece non sembrano comprendere la necessità di un insegnamento “su misura” per i bambini affetti da deficit di attenzione. Attualmente, ad esempio, il TDSB afferma che la sua policy prevede che uno studente con ADHD possa ricevere un IEP (Piano educativo individuale) se “il preside, in consultazione con i membri dell’In-School Team (IST) e/o School Support Team (SST ) reputa che il ragazzo abbia bisogno di ulteriore sostegno per raggiungere le sue aspettative di apprendimento”. Pertanto, un PEI può essere istituito a discrezione della scuola, ma non è legato a una designazione IPRC che consente l’obbligo legale di un piano educativo individuale fino alla fine della carriera scolastica di uno studente.

“Il Ministero dell’Istruzione – afferma il CADDAC – scarica la colpa sui provveditorati per non aver classificato le categorie come inclusive. Oltretutto non ha modo di ritenere i consigli responsabili. I provveditorati dichiarano che le categorie con ‘bisogni speciali’ hanno definizioni molto dettagliate che escludono l’ADHD e questo consente loro di rifiutare di identificare gli studenti con ADHD”.

Nel 2018 la Commissione per i diritti umani dell’Ontario (OHRC) ha pubblicato il proprio documento programmatico sull’istruzione accessibile per gli studenti con disabilità. Questo è un documento molto importante che dovrebbe essere utilizzato dai genitori che ritengono che al loro bambino con ADHD vengano rifiutati servizi educativi speciali e sistemazioni per la sua disabilità. “È importante notare che, mentre il Ministero dell’Istruzione ha ideato il proprio quadro per identificare gli ‘alunni con disturbi’, è l’Ontario Human Rights Code e la giurisprudenza sui diritti umani che stabilisce che gli enti educativi hanno il dovere legale di rispondere ai bisogni degli studenti – dice il CADDAC – Questo obbligo legale esiste indipendentemente dal fatto che uno studente con disabilità rientri o meno nella definizione del Ministero di “alunno con bisogni speciali”.

(foto CADDAC)

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