Canada

Di male in peggio:
chiuse in Ontario 47 scuole

TORONTO – Non si può più negare l’evidenza. Il Covid-19 è entrato nelle scuole dell’Ontario dall’ingresso principale. Quasi una scuola pubblica su cento è ora chiusa a causa di epidemie di Covid-19 o motivi operativi legati alla pandemia. Se solo due giorni fa gli istituti chiusi a causa di focolai del virus erano 28, il numero ieri – secondo i dati forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione – è schizzato a 47. Ben 47 scuole chiuse con il trasferimento dei ragazzi alla didattica a distanza con il Covid che continua a creare scompiglio per quel che concerne le lezioni in presenza.

Oltre a quelle chiuse ci sono anche 334 scuole – che rappresentano circa il 7% di tutte le scuole pubbliche – con focolai attivi. Solo due giorni fa il loro numero era 313.

Il numero delle chiusure scolastiche è il più alto dalla terza ondata di pandemia in primavera: era aprile quando il totale delle scuole chiuse a causa dell’epidemia di Covid-19 ha raggiunto un massimo di 62. Il resto è storia: tutti gli studenti della provincia sono rimasti a casa fino al termine dell’anno scolastico facendo affidamento sulla didattica a distanza per continuare a studiare.

Nel frattempo, il numero di casi segnalati relativi alla scuola continua ad aumentare di pari passo con la crescita dei casi nella comunità più ampia.

Ieri mattina i consigli scolastici finanziati con fondi pubblici hanno segnalato altri 384 nuovi casi tra studenti e personale. Si tratta di un aumento del 52% rispetto al precedente record di un giorno registrato in questo periodo la scorsa settimana (252).

Secondo gli ultimi dati, rispetto alle 860 della scorsa settimana, ora ci sono 1.094 scuole dell’Ontario con almeno un caso attivo di Covid-19.

Complessivamente, da settembre, è stata superata abbondantemente la soglia dei 10mila contagi legati alla scuola: 10.486 per la precisione. “Spero che le scuole possano rimanere aperte il più a lungo possibile. Avete sentito il mio mantra ‘prime ad aprire, ultime a chiudere’ – ha detto il dottor Kieran Moore, Chief Medical Officer of Health quando gli è stato chiesto dell’improvviso incremento dei casi – stiamo rivedendo ogni protocollo che abbiamo per rendere le nostre scuole ancora più sicure di fronte a Omicron e annunceremo alcune di queste raccomandazioni nei prossimi giorni per continuare a far sì che le nostre scuole siano sicure”.

Nel frattempo numerosi consigli scolastici pubblici della GTHA hanno chiesto agli studenti di portare a casa dispositivi wireless e altri oggetti in prossimità delle vacanze nel caso in cui le scuole non riaprano a gennaio.

E non riapriranno la York University e la McMaster University che hanno già annunciato che il semestre invernale inizierà come previsto il 10 gennaio, ma le lezioni saranno online, anziché in presenza. Anche altri atenei, preoccupati dalla contagiosità estrema del ceppo Omicron, stanno pianificando di adottare lo stesso approccio.

La York University di Toronto programma di far riprendere i corsi in presenza e la maggior parte delle attività all’interno del campus il 24 gennaio mentre alla McMaster di Hamilton le lezioni verranno tenute virtualmente per la prima settimana di gennaio mentre gli studenti potranno tornare a frequentare a partire dal 17 gennaio. Pandemia permettendo.

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