Canada

Covid: sì alla terza dose,
no all’obbligo vaccinale

TORONTO – La lunga attesa è finita. Il governo dell’Ontario ha deciso che a causa delle preoccupazioni per la carenza di personale negli ospedali, non renderà obbligatoria la vaccinazione per i lavoratori del settore. Lo ha annunciato ieri lo stesso premier Ford scatenando polemiche a non finire: sia l’Ontario Science Table che i medici e gli esperti del settore avevano chiesto di rendere obbligatorio il vaccino per gli operatori sanitari. “La questione è complessa. Dopo aver esaminato la situazione il nostro governo ha deciso di mantenere il suo approccio flessibile lasciando la decisione ai singoli ospedali”, ha detto.

Intanto a partire dal 6 novembre altri abitanti dell’Ontario – 2.75 milioni – potranno prenotare un appuntamento per ricevere una dose di richiamo per il Covid-19. A dare l’annuncio che questo fine settimana categorie di individui ad alto rischio potranno ricevere la terza dose per potersi proteggere meglio contro la variante Delta, è stato il Chief Medical Officer of Health della provincia Kieran Moore. “Mantenere un basso tasso di infezione nelle nostre comunità e proteggere i più fragili è il modo con cui possiamo mantenere le nostre scuole, aziende e ambienti sociali il più sicuri possibile evitando ulteriori lockdown – ha affermato il Moore – per fornire a ogni individuo la migliore protezione mentre impara a convivere con il virus a lungo termine, siamo pronti ad estendere l’idoneità al richiamo a tutti gli abitanti dell’Ontario iniziando già da questa settimana con le persone maggiormente a rischio di contrarre il Covid-19”.

Sulla base della raccomandazione del Chief Medical Officer of Health e in linea con la recente raccomandazione del National Advisory Committee on Immunization (NACI), la provincia inizierà a offrire le dosi di richiamo – purchè dall’ultima dose siano trascorsi almeno sei mesi – alle seguenti categorie:
• Individui di età pari o superiore a 70 anni (nati nel 1951 o prima);
• Operatori sanitari e caregiver essenziali designati nelle strutture collettive (compreso il personale delle case di cura a lunga degenza e delle case di riposo e caregiver designati);
• Individui che hanno ricevuto una serie completa di un vaccino a vettore virale (due dosi del vaccino AstraZeneca o una dose del vaccino Janssen);
• Adulti della First Nation, Inuit e Métis ei loro familiari non indigeni.

Gli appuntamenti per ricevere la dose di richiamo (booster) possono essere prenotati a partire dalle 8 di sabato mattina. Il Chief Medical Officer of Health della provincia, pur raccomandandola perché “aggiunge un “livello extra di protezione” contro il Covid-19 e le sue varianti” – ha precisato che questa terza dose non è obbligatoria.

Che la dose di richiamo sia importante Moore però lo ha ribadito più volte: “Da gennaio il governo, che è in attesa di informazioni cliniche, prevede di allargare l’idoneità alla vaccinazione a tutti gli abitanti dell’Ontario”, ha anticipato il medico.

Ma la protezione delle categorie di persone vulnerabili con la somministrazione del vaccino di richiamo è già iniziata lo scorso agosto quando è stata data la precedenza alle persone sottoposte a trapianti, ai residenti di “ambienti ad alto rischio” come le case di cura a lunga degenza e le residenze per anziani delle First Nations.

Tale idoneità è stata ulteriormente estesa a settembre per includere i pazienti sottoposti a trattamento attivo per tumori solidi, quelli con immunodeficienza primaria moderata o grave e altre popolazioni vulnerabili.

Allo stato attuale, l’88,2% degli abitanti dell’Ontario idonei ha ricevuto una dose di un vaccino Covid-19 e l’84,6% due dosi ed è quindi considerato completamente vaccinato. Moore ha inoltre affermato che sono in corso i preparativi logistici per l’immunizzazione dei bambini dai cinque agli 11 anni: l’approvazione di Health Canada è attesa di giorno in giorno e l’inizio delle vaccinazioni è previsto per la fine di novembre.

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