Canada

Covid, possibili oltre
3.000 ricoveri a maggio

TORONTO – La sesta ondata di Covid-19 potrebbe aver raggiunto il picco, ma l’impatto delle riunioni familiari di questo fine settimana in occasione della Pasqua, potrebbero avere un impatto. È quanto afferma il direttore del Tavolo Tecnico Scientifico dell’Ontario Peter Juni.

Nell’ultimo rapporto, il gruppo di scienziati afferma di essere incerto sull’eventualità che il plateau negli indicatori delle acque reflue rimarranno allo stesso livello o se dopo le feste ci sarà un aumento o una diminuzione dei contagi.

Non si sbilancia il dottor Juni che ritiene sia ancora troppo presto per dire se i casi hanno raggiunto il picco massimo perché “le cose potrebbero cambiare, specialmente con il fine settimana di Pasqua alle porte”. “Non sappiamo in quale direzione andrà questo… è molto difficile fare previsioni – ha affermato Juni – ma gli ultimi dati sulle acque reflue suggeriscono che il conteggio giornaliero dei casi di virus potrebbe aver raggiunto un plateau di circa 100.000 nuove infezioni giornaliere”.

L’ultimo modello suggerisce che l’Ontario è “a buon punto” nella sesta ondata della pandemia, guidata dalla nuova sotto variante più trasmissibile BA.2, dall’immunità in declino e dall’allentamento delle misure di salute pubblica.

“Ma è probabile che si verifichi un aumento dei ricoveri in ospedale, incremento che si protrarrà per qualche tempo”, ipotizza il Science Table della provincia.

Il gruppo di scienziati ed epidemiologi che consiglia il governo Ford su come affrontare la pandemia, suggerisce che il numero di abitanti dell’Ontario ricoverati in ospedale con il Covid-19 potrebbe superare i 3.000 entro maggio nello scenario più probabile. Uno scenario, improntato al pessimismo indica, entro maggio, l’ospedalizzazione di 4.000 persone, un numero che si avvicina al picco raggiunto a metà gennaio quando a causa del virus sono state ricoverate 4.183 persone.

La tabella prevede anche che il numero di pazienti di Covid che occuperanno posti letto in terapia intensiva aumenterà, ma sarà probabilmente inferiore rispetto a quello registrato nella quinta ondata della pandemia alimentata da Omicron.

Lo scenario più probabile vedrebbe, entro maggio, circa 500 pazienti in terapia intensiva. Lo scenario peggiore, prevede invece, più di 600 persone in terapia intensiva con il Covid.

E di mascherine è tornato a parlare di nuovo il dottor Juni: nonostante non sono più obbligatorie in quasi tutte le strutture pubbliche, ne ribadisce l’importanza. “Indossarle nei luoghi chiusi continuerà a ridurre sostanzialmente il rischio di contrarre e diffondere il virus”, ha detto.

Nel frattempo, proprio il premier Ford che ha difeso finora la decisione di non imporre l’uso delle mascherine nelle scuole e in altri luoghi, ha detto che se il dottor Kieran Moore, Chief Medical Officer of Health, lo raccomandasse, sarebbe “più che felice” di prorogare le restanti restrizioni sulla salute pubblica oltre la data prevista del 27 aprile. Da Ford è arrivata anche una raccomandazione: “Se siete in compagnia di 15 persone, indossate la mascherina… non fa di certo male”.

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