Canada

Ambiente e pandemia:
Trudeau in Olanda,
poi tappe a Roma e Glasgow

TORONTO – Amsterdam, Roma e Glasgow. Sono queste le tre tappe del viaggio in Europa del primo ministro Justin Trudeau, il primo dal giuramento di questa settimana del suo nuovo governo scaturito dalla consultazione elettorale del 20 settembre. Saranno la pandemia e l’ambiente i due temi principali in agenda, specialmente nel G20 del fine settimana a Roma – il primo evento di questo tipo organizzato nella Capitale italiana – e nel vertice scozzese dell’1 e del 2 novembre che avrà luogo in Scozia.

I due meeting sono di particolare importanza, visto che la pandemia per diciotto mesi ha costretto i leader mondiali a partecipare a vertici di questo tipo solamente in modo virtuale, senza la presenza fisica. Ma l prima tappa del tour europeo è Amsterdam, dove oggi Trudeau incontrerà il premier Mark Rutte: in programma anche un intervento del primo ministro nel parlamento olandese.

A Roma, nel summit presieduto dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, la discussione dei Grandi della Terra ruoterà soprattutto attorno alla crisi sanitaria globale provocata dal Covid, insieme alla distribuzione dei vaccini per i Paesi in via di sviluppo che sono ancora molto indietro nelle rispettive campagne di immunizzazione e più in generale all’implementazione di una strategia generale per meglio coordinare gli sforzi dei singoli Paesi nell’opera di contrasto della pandemia.

Nella due giorni di Roma è in agenda anche lo spinoso tema dell’Afghanistan. All’indomani della fuga delle potenze occidentali da Kabul, coincisa con la presa del potere dei talebani, era stato proprio Draghi a convocare un vertice d’emergenza per vagliare la risposta della comunità internazionale. Ora, nel summit romano, si tratterà di tirare le somme e mettere a punto un piano per contenere i rischi rappresentati dal nuovo regime. Al G20, infine, si discuterà dell’attuale stato di salute dell’economia mondiale, con un occhio particolare alla necessità di crescita dopo un lungo periodo di stagnazione provocato dai lockdown e dalle misure di restrizione applicate dai singoli Paesi per contenere i contagi, e al rilancio dell’occupazione e degli investimenti su scala globale.

Il vertice di Glasgow, invece, sarà monotematico: si discuterà solo ed esclusivamente di ambiente, inquinamento e cambiamenti climatici.

Il summit, 26° vertice delle Nazioni Unite sul clima, è il primo incontro di questo tipo dal vertice di Parigi del 2015, quando vennero approvati stringenti parametri da raggiungere con l’obiettivo di abbattere le emissioni di gas serra nell’atmosfera.

Trudeau, dal canto suo, deve fare i conti con attacchi da destra e da sinistra sulle sue politiche ambientali. Da un lato il primo ministro è accusato di aver messo in secondo piano l’economia a favore dell’ambiente, mentre gli ambientalisti puntano il dito contro Trudeau, che – a detta loro – non avrebbe fatto abbastanza nella lotta ai cambiamenti climatici. In ogni caso il leader liberale arriverà a Glasgow con un primo importante dato scaturito da uno studio effettuato da Clean Prosperity e pubblicato ieri, secondo il quale il Canada alla fine di questo decennio riuscirà per la prima volta a raggiungere gli standard e i parametri previsti negli Accordi di Parigi. Si tratta di un piccolo ma significativo passo avanti.

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