Canada

Allarme in Canada
per la nuova variante Omicron

TORONTO – La nuova variante Omicron spaventa il Canada. Nel nostro Paese, come nel resto del mondo, sta crescendo la preoccupazione per questo nuovo ceppo del covid-19 scoperto per la prima volta in Sudafrica che è già stato identificato in Germania, Inghilterra, Italia e in altri Paesi europei. A livello mondiale l’allerta era stata lanciata venerdì dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, sulla base dei primi dati su questa nuova variante, altamente contagiosa, che potrebbe diventare predominante soppiantando la Delta.

Ma perché è così forte la preoccupazione della comunità scientifica internazionale? Secondo le primissime indicazioni questo nuovo ceppo presenta numerose modifiche nella proteina spike del coronavirus e questo – dicono i virologi – potrebbe facilitare il contagio anche per le persone che si sono vaccinate. Ma su questo punto la comunità scientifica non è univoca. Serve cautela, serve prudenza.

In Canada il virologo Zain Chagla ha invitato alla calma e ha sottolineato come in questo momento servano maggiori dati per identificare meglio il problema. La Chief Medical Officer federale, Theresa Tam, ha ribadito come la campagna di vaccinazione dovrà procedere secondo la tabella di marcia prevista, con la terza dose prima per le fasce meno protette per poi arrivare via via a tutta la popolazione che ha già ricevuto le due dosi.

In Italia Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha fatto il punto della situazione. La variante Omicron appare “rapida nella diffusione, ma non sappiamo se sia capace di provocare una malattia grave. Il vaccino, ora più che mai, resta fondamentale, unito all’uso della mascherina”.

“Non è chiaro ad oggi se questo ceppo avrà maggior capacità di provocare malattia grave – spiega Locatelli – Ma l’attenzione deve essere mantenuta al livello più elevato e bene ha fatto per primo il ministro Speranza, seguito poi dagli altri Ministri Ue, a interrompere tempestivamente accessi e voli dagli 8 Paesi che ne sono stati investiti”. Una mossa questa che è stata ripetuta qui in Canada, con il blocco dei voli da e verso i Paesi dell’Africa del Sud fino al 31 gennaio.

Quanto alla resistenza ai vaccini della nuova variante, “è la domanda cruciale – dice Locatelli – La presenza di mutazioni nelle regioni della proteina Spike riconosciuta dagli anticorpi o dalle cellule T linfocitarie potrebbe ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini. Tuttavia, solo ulteriori valutazioni ci daranno una risposta fondata sull’evidenza”.

Dal Sudafrica, infine, arrivano delle notizie che se confermate potrebbero essere rassicuranti. Secondo Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association (Sama), la variante Omicron probabilmente è più contagiosa, ma i sintomi, però, appaiono lievi.

Coetzee ha dichiarato che “i pazienti si lamentano principalmente di un corpo dolorante e stanchezza, estrema stanchezza, e lo vediamo nelle giovani generazioni, non nelle persone anziane”. La Coetzee ha sottolineato che solo il 24% della popolazione del Paese è completamente vaccinato.

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