Canada

Canada Post, negoziati di nuovo interrotti

TORONTO – Fumata nera. Canada Post e il Canadian Union of Postal Workers (CUPW) sono tornati al tavolo delle trattative lo scorso fine settimana alla presenza di un mediatore ma ancora una volta i negoziati si sono interrotti senza un accordo. La Corporation ed il sindacato hanno ripreso i negoziati dopo lo sciopero nazionale dello scorso dicembre interrotto dal governo dal momento che le parti non riuscivano a giungere a una intesa prima della fine dell’anno.

Allo stesso tempo, le due parti sono anche nel mezzo di udienze come parte di un’inchiesta federale che esamina i problemi strutturali e aziendali che Canada Post sta affrontando.

L’inchiesta, che fornirà anche raccomandazioni, è guidata da William Kaplan, che è stato anche il mediatore nelle trattative.

Canada Post ha spinto per espandere la consegna nel fine settimana come un modo per aumentare i suoi profitti incerti, ma si trova in disaccordo con il sindacato su come gestire l’espansione. “I cambiamenti da noi proposti sono essenziali per fornire a Canada Post la capacità di far crescere la sua attività di consegna principale nell’attuale contesto competitivo. Sfortunatamente, la risposta del sindacato ha mostrato pochi movimenti significativi sulle nostre esigenze principali e non è riuscita a riconoscere le difficili sfide che la Corporation sta affrontando”, è quanto Canada Post ha postato sul suo sito ieri pomeriggio.

Il CUPW, dal canto suo, ha ribadito di voler “negoziare nuovi contratti collettivi per le unità di contrattazione Urban and Rural e Suburban Mail Carrier (RSMC)”. “Andranno a vantaggio dei lavoratori postali e rafforzeranno il nostro ufficio postale pubblico, ora e per le generazioni future – si legge in un comunicato stampa del sindacato – dopo la fine forzata del nostro sciopero legale a dicembre, CUPW ha partecipato a un round parallelo di negoziazioni mediate con Canada Post a gennaio. Canada Post ha cercato di violare i nostri diritti legali chiedendoci di accettare una clausola nel Memorandum of Agreement (MOA) che ci avrebbe costretto a rinunciare alla nostra sfida costituzionale”.

Il sindacato continua a contestare l’intervento del governo nella controversia sindacale e ha accusato Ottawa di minare i diritti dei lavoratori.

Le prossime udienze presso il Canada Industrial Relations Board sono in programma oggi e domani.

A dicembre 2024, Steven MacKinnon, Ministro del Lavoro, ha invocato la sezione 107 del Codice del Lavoro canadese per forzare la fine dello sciopero legale. “CUPW ritiene che questa azione non sia stata solo illegale, ma anche una violazione dei suoi diritti costituzionali. Ecco perché continuiamo con la nostra contestazione dell’uso di questo ordine da parte del Ministro dinanzi al Canada Industrial Relations Board”, recita ancora il comunicato stampa del sindacato.

Le parti rimangono distanti. “CUPW ha continuato a presentare proposte che avrebbero creato maggiore rigidità nel nostro modello di consegna, aggiunto costi significativi e aggravato la posizione finanziaria in declino dell’azienda – ha concluso Canada Post – il sindacato ha mantenuto questo approccio, senza fornire alcuna base per rompere l’impasse in questo momento. Siamo delusi di non essere stati in grado di raggiungere un accordo questo fine settimana, ma rimaniamo impegnati a negoziare nuovi contratti collettivi”.

Che la Corporation navighi in brutte acque è cosa nota. Il 24 gennaio scorso, al fine di garantire all’azienda di continuare a operare mentre affronta i suoi significativi problemi finanziari e strutturali, il governo del Canada ha reso disponibili finanziamenti rimborsabili fino a 1,034 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2025-26.

Foto: canadapost.ca

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