Canada

Austerity e boom del deficit: attesa per il Budget federale

TORONTO – Scatta il conto alla rovescia per il Budget 2025. Domani il ministro delle Finanze Francois-Philippe Champagne presenterà alla House of Commons la Manovra di quest’anno, la prima del nuovo governo liberale guidato da Mark Carney. E l’attesa ovviamente è febbrile per il contesto economico e politico nel quale questa Finanziaria arriva alla House of Commons: la situazione d’emergenza creata dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti avrà logicamente un impatto significativo sulle misure che saranno presenti nella legge di bilancio.

Nelle ultime settimane sia il ministro delle Finanze sia il primo ministro hanno lasciato intendere che in questo Budget potrebbero essere presenti misure lacrime e sangue per i canadesi: la crisi dei dazi, infatti, obbliga l’esecutivo ad intervenire per tutelare tutti quei comparti del tessuto produttivo della nostra economica che sono stati colpiti pesantemente dalle tariffe imposte dal presidente americano Donald Trump. E questo, di conseguenza, porterà a una netta crescita del deficit federale, quantificato nelle settimane scorse dal Parlamentary Budget Officer (PBO) in oltre 70 miliardi di dollari.

Sia Carney che il suo braccio destro Champagne hanno già annunciato che saremo di fronte a “investimenti generazionali” che saranno presenti nella Manovra di domani: fondi, quindi, per progetti infrastrutturali, che daranno – almeno nelle intenzioni dell’esecutivo di Ottawa – anche una spinta sul fronte occupazionale. Ma questo, ed è qui il cortocircuito, avrà delle ripercussione sui conti pubblici, già traballanti per la gestione allegra della precedente amministrazione Trudeau.

Allo stesso tempo il governo sarà costretto a trovare un appoggio esterno per il passaggio della Finanziaria. Non potendo contare su una maggioranza assoluta alla Camera, Carney dovrà convincere almeno un altro partito per garantire il via libera al Budget: in caso contrario saremmo di fronte alla conseguente crisi di governo e il ritorno alle urne. I conservatori di Poilievre difficilmente voteranno a favore, il Bloc Quebecois ha già messo sul tavolo una serie di richieste alle quali per ora il primo ministro non ha dato risposta. La logica ci dice che potrebbe essere il drappello dei deputati dell’Ndp a garantire il passaggio della Manovra: il partito in questo momento si trova senza leader e ovviamente non è organizzato per un eventuale elezione anticipata.

Nel frattempo, alla vigilia della presentazione della legge di bilancio, continuano ad uscire sondaggi su cosa i canadesi di aspettano di trovarsi nel Budget federale. Stando a una rilevazione Ipsos pubblicata ieri, i canadesi affermano di essere più preoccupati per le misure per ridurre il costo della vita, secondo un nuovo sondaggio.

Il sondaggio ha rilevato che il 42% degli intervistati vuole che il bilancio, che sarà presentato martedì in Parlamento, dia priorità all’aiuto con l’aumento del costo delle spese quotidiane. Questo numero supera di gran lunga le priorità dichiarate da Carney per trasformare l’economia canadese, tra cui gli investimenti nell’esercito e nella difesa nazionale canadesi (15%), il finanziamento di grandi progetti e infrastrutture (15%) e persino le misure per mitigare l’impatto dei dazi statunitensi (25%).

Allo stesso tempo, tre canadesi su cinque intervistati da Ipsos hanno affermato che il costo della vita e l’inflazione sono peggiorati perché il governo sta spendendo troppo, proprio in un momento in cui Carney ha sostenuto che il Canada ha bisogno di spendere ancora di più mentre parla di “sacrifici”.

Di fronte a un elenco di ciò che incolpano per l’aumento del costo della vita, il 62% degli intervistati ha scelto l’inflazione, mentre il 52% ha detto i dazi di Trump e il 36% ha scelto troppa spesa pubblica.

In alto, Mark Carney nel suo recente viaggio in Corea del Sud al Vertice Apec (foto: X – Carney)

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