FOGGIA – Molti devoti seguaci dell’Arcangelo Michele sono in festa questa settimana. L’8 maggio (ieri), la città di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, in Puglia, celebra ogni anno una messa in onore dell’apparizione dell’Arcangelo Michele sul Monte Gargano, avvenuta secoli fa.
Di conseguenza, per secoli maggio è diventato il mese dedicato alle celebrazioni dell’Arcangelo Michele, finché l’8 maggio non è stato dedicato alla Madonna (Festa della Mamma, ora la prima domenica di maggio) e la celebrazione dell’Arcangelo Michele è stata spostata al 29 settembre.
La città di Monte Sant’Angelo, allora come oggi sede del santuario in cui ebbe luogo la prima apparizione, si trova nel Parco Nazionale del Gargano. L’UNESCO ha dichiarato questo Santuario sito protetto mondiale nel 2011. L’anno scorso, nel 2024, la città di Monte Sant’Angelo è stata designata “Capitale Culturale” della Puglia.
Questo luogo è il primo e più antico santuario dedicato all’Arcangelo Michele nell’Europa occidentale fin dagli albori del Cristianesimo.
Qui, nel 492, l’Arcangelo Michele apparve per la prima volta al vescovo di Siponzio del Gargano. Un toro solitario si era intrufolato in una grotta mentre era al pascolo. Quando il suo pastore lo vide nella grotta, infuriato, avvelenò una freccia e la scagliò contro il toro. Miracolosamente, la freccia fu restituita al proprietario. Il bue rimase illeso.
Scioccato, il pastore si recò dal vescovo locale per chiedere spiegazioni. Il vescovo gli raccomandò tre giorni di preghiera nel frattempo. Il terzo giorno, l’Arcangelo Michele apparve al vescovo, avvertendolo che la grotta era “sacra e protetta da lui”. Incaricato di consacrare un altare in quel luogo, il vescovo impiegò troppo tempo e l’Arcangelo Michele ne consacrò uno lui stesso. Così facendo, divenne, ed è tuttora considerata, una Basilica Celeste, ovvero “non consacrata da mani umane”.
L’era cristiana documenta altre tre apparizioni dell’Arcangelo Michele presso la grotta, attualmente entro i confini del comune di Monte Sant’Angelo. La seconda avvenne nel 663 (sempre l’8 maggio), quando egli protesse il territorio, allora governato dai Longobardi e dai suoi abitanti, dagli invasori bizantini.
Mille anni dopo, fece una terza apparizione nel 1656. In questa occasione, fu in risposta a un’invocazione dell’Arcivescovo di Manfredonia, che visitò il Santuario implorandolo di proteggere gli abitanti dalle devastazioni della peste. In una “soluzione” che annunciava la salvezza degli ebrei mentre l'”angelo della morte” volava sull’Egitto, l’Arcivescovo ordinò a tutti i cittadini di prendere una pietra con incise le iniziali M.A., secondo le istruzioni dell’Arcangelo. Chi lo avesse fatto sarebbe stato risparmiato, e così fu.
Il santuario e la grotta originali sono ancora intatti. Dal punto di vista architettonico, il sito è un insieme di cappella, chiesa, basilica e campanile, tutti costruiti per commemorare e proteggere il Santuario originale. L’altare nella grotta ospita la messa quotidiana, trasmessa anche in streaming per gli interessati.
I documenti suggeriscono che persino San Francesco d’Assisi potrebbe aver visitato il santuario (all’epoca semplicemente la grotta), ma non si riteneva abbastanza degno di entrarvi. San Padre Pio, francescano, non solo pregò qui, ma invitò molti che cercavano il suo aiuto a venire qui a pregare. Anche molti Papi hanno visitato questo sito.
Il Gargano, in Puglia, è rinomato per la sua suggestiva bellezza naturale e architettonica. I siti vicini a Monte Sant’Angelo, per chi è in pellegrinaggio, includono il santuario di San Pio da Pietrelcina.
Buon Onomastico (ahimè, era ieri) a tutti coloro che portano il nome o una variante del nome Michele.
E auguri al nuovo Papa.
Nelle foto, il santuario dedicato a San Michele Arcangelo (https://www.santuariosanmichele.it)