TORONTO – “Anna Magnani è sempre stata un riflesso della sua gente, di dove proveniva. E quindi ci manca una figura come la Magnani: così forte, così autentica, così vera e così professionale” – Attrice Monica Guerritore. Anna Magnani, l’attrice italiana ormai iconica, era una donna matura [secondo gli standard di Hollywood] quando finalmente sfondò con Roma città aperta (1945) di Rossellini. Incredibilmente, dieci anni e quasi venti film dopo avrebbe vinto un Oscar interpretando Serafina Delle Rose nell’adattamento dell’opera teatrale di Tennessee Williams La rosa tatuata. Ma un nuovo film biografico, appena annunciato, si concentrerà sull’autunno della carriera della Magnani, focalizzandosi sul suo ruolo di madre dentro e fuori dallo schermo.
La società Indiana Pictures con sede a Milano e Roma ha collaborato con il regista vincitore del David di Donatello Alessio Cremonini (Sulla mia pelle) che dirigerà e co-sceneggerà con la nipote della Magnani e attrice Olivia Magnani. Con il pieno supporto del padre, Olivia porterà senza dubbio intuizioni familiari e nutriti dettagli al progetto, ma la promessa di un film biografico autorizzato dovrebbe essere accolta con cauto ottimismo, poiché la tendenza a politicizzare l’eredità di un membro della famiglia è fin troppo spesso allettante.
Indiana Production proclama che il film sarà “Un viaggio nel tempo senza nostalgia, esplorando cosa significhi essere un’attrice e un’artista moderna: un’anti-diva, autonoma, irriverente”. Un film “anti-nostalgia” su un’attrice la cui autorevolezza, carisma e premura sono così profondamente fossilizzati che sembrano quasi estinti nell’industria cinematografica odierna. Attraverso il processo di deduzione, se nel 21° secolo la cosiddetta attrice moderna [o la società] non riesce a rispecchiare le caratteristiche anti-diva e autonome di Magnani, una delle due non è “moderna”.
Il regista Alessio Cremonini ingigantisce il linguaggio in codice tipicamente utilizzato dalla brigata woke di Hollywood di oggi: “Anna Magnani non era solo un’attrice, ma una forza della natura che ha riscritto le regole del cinema e della rappresentazione femminile sul grande schermo. Con questo film, vogliamo ritrarre la sua anima libera e completamente moderna“, ha affermato Cremonini. La preoccupazione non è per il sentimento, ma per lo spostamento cronologico del contributo di Magnani alla forma d’arte e di ciò che ha rappresentato. Gli attori di oggi purtroppo non hanno nulla in comune con l’iconica attrice italiana.
Le attrici [e gli attori] di oggi intimidiscono il pubblico a guardare i loro film motivati dalla politica, non fermandosi davanti a nulla per ottenere ciò che vogliono a spese di spettatori, finanziatori e dell’industria in generale. La vincitrice dell’Oscar Viola Davis ha rimproverato gli spettatori prima dell’uscita del suo film The Woman King (2022), “Se non venite a vederlo, state inviando il messaggio che le donne nere non possono far vendere biglietti al botteghino a livello globale. State supportando quella narrazione”.
La regista e attrice Elizabeth Banks, ai Women in Films Awards del 2019, ha preso in giro il pubblico maschile: “Mi hanno chiesto di andare a vedere film con attori maschili per tutta la vita e l’ho fatto volentieri e non so perché gli uomini non ricambino il favore”. La promettente Rachel Zegler, che interpreterà Biancaneve nel prossimo remake live action, ha detto questo del classico animato del 1937: “Il cartone animato originale è uscito nel 1937 ed è molto palese. C’è una grande attenzione alla sua storia d’amore con un ragazzo che evidentemente la perseguita. Strano”.
Gli attori di oggi tendono a tendono a ripiegare sul diritto e sul privilegio. Qualcosa contro cui spesso affermano di lottare. È interessante notare che alla Magnani [nel 1964] è stato chiesto in un’intervista cosa la infastidisse di più nelle persone. La sua risposta: ipocrisia.
A Indiana Pictures dico, rappresentate il vostro soggetto di classe com’era, niente a che vedere con l’attrice moderna.
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix