Intenzioni di voto, è testa a testa grit-tory
TORONTO – Testa a testa tra liberali e conservatori, con l’Ndp ancora in doppia cifra ma in leggero calo. È questa l’istantanea dei rapporti di forza a Ottawa scattata da un sondaggio realizzato da Liaison Strategies, un’indagine che conferma ancora una volta come se si dovesse tornare alle urne in Canada a giocarsi il governo sarebbero ancora una volta il partito del primo ministro Mark Carney e quello di Pierre Poilievre.
Secondo Liaison Strategies, i liberali nell’ultimo mese avrebbero guadagnato un punto percentuale, raggiungendo quota 39 per cento, mentre i tory registrano una lieve flessione (meno 1 per cento) che li porterebbe al 37 per cento. Ma siamo ancora dentro il margine d’errore, quindi in uno scenario di sostanziale parità statistica. I neodemocratici, che sono ancora senza un leader federale – la corsa alla leadership terminerà alla convention di Winnipeg a fine marzo – si stabilizzano all’11 per cento, perdendo un punto percentuale rispetto all’ultima rilevazione.
A livello provinciale, si confermano quelle tendenze che abbiamo già registrato alle ultime elezioni federali dello scorso aprile: il Partito Liberale può godere infatti di un netto margine in Ontario, in Quebec e in tutte le Province Atlantiche, mentre il Partito Conservatore continua ad essere la prima scelta per gli elettori dell’Alberta, del Manitoba e del Saskatchewan.
Rispetto all’ultimo sondaggio della Liaison Strategies, in British Columbia abbiamo assistito al ribaltone, con il Partito Conservatore che ha superato il Partito Liberale nelle intenzioni di voto degli elettori.
Ma per avere un’indicazione più precisa sulla valutazione dell’elettorato canadese sulle prestazioni del governo attualmente in carica, dobbiamo per forza di cose andare a valutare il livello di approvazione che i canadesi hanno nei confronti del primo ministro. Secondo il sondaggio pubblicato ieri, Carney in questo momento può godere di una valutazione positiva del 56 per cento degli intervistati, con un picco positivo registrano nelle Province Atlantiche (67 per cento) e in British Columbia (61 per cento). Al contrario, il 40 per cento del campione boccia senza se e senza ma l’operato del leader liberale, con livelli di malcontento particolarmente elevati in Manitoba e Saskatchewan dove Carney viene valutato negativamente dal 48 per cento degli elettori. Il 4 per cento del campione non si sbilancia e non dà valutazioni sul primo ministro.
Questi numeri obbligano ad alcune considerazioni. La prima, la più evidente, è che nonostante Carney possa godere di un buon livello di approvazione nel Paese, il Partito Liberale non decolla. Anzi, non riesce a superare quella soglia del 40 per cento che storicamente in Canada si traduce con la maggioranza dei seggi alla House of Commons. Le Praterie rimangono fortemente conservatrici, mentre il calo in British Columbia può essere giustificato dalle continue polemiche con il premier David Eby sulla potenziale costruzione di un oleodotto dall’Alberta alla costa dell’Oceano Pacifico.
Dall’altra parte della barricata, seppur tra mille difficoltà il Partito Conservatore continua a reggere. Poilievre, che deve fare i conti con le spaccature e le divisioni all’interno del partito, resta saldamente in sella in vista della convention del prossimo mese nella quale dovrà essere confermata o meno la sua leadership dopo la sconfitta alla tornata elettorale della scorsa primavera.

