Budget, oggi il voto con il rischio elezioni
TORONTO – Il conto alla rovescia è finito. È previsto per oggi, a conclusione del dibattito parlamentare, il voto finale sul Budget 2025: una votazione, quella House of Commons, che ovviamente assume un’importanza ulteriore per via del fatto che il governo non gode di una maggioranza assoluta alla Camera e che quindi, nel caso in cui la Manovra venisse bocciata, ci sarebbe la crisi di governo e il conseguente ritorno anticipato alle urne.
Non siamo perciò di fronte a una semplice questione politica, ma a nodo strettamente aritmetico. Il Partito Liberale, dopo la defezione Chris d’Entremont (che lasciato i conservatori per passare con i grit) possono contare su 170 voti validi, due in meno rispetto alla maggioranza assoluta che garantirebbe il passaggio certo della Finanziaria. Il primo ministro Mark Carney (nella foto in alto), quindi, per sopravvivere dovrebbe trovare altri due deputati delle opposizioni disposti a concedere la fiducia al governo. Allo stesso modo la Manovra passerebbe con l’astensione di almeno quattro parlamentari delle opposizioni.
Nelle votazioni precedenti avvenute nelle ultime due settimane, abbiamo registrato l’astensione di un deputato dell’Ndp e quella di quattro parlamentari conservatori, a conferma di come nel partito la leader di Pierre Poilievre non sia più solida come in passato. Ma allo setsso tempo regna l’incertezza per quello che potrebbe accadere nelle prossime ore. L’Ndp, che in questo momento non ha ancora un leader eletto e che deve fare ancora i conti con la batosta presa alle urne lo scorso aprile, potrebbe essere pronto a giocarsi il tutto per tutto e puntare alle elezioni anticipate. Il Bloc Quebecois ha ribadito il suo no alla Manovra, nonostante dieci giorni fa abbia votato compatto insieme alla maggioranza liberale contro una mozione del Partito Conservatore per respingere in toto il Budget 2025.
Secondo alcuni analisti, una potenziale via d’uscita potrebbe essere il cosiddetto “raffreddore diplomatico dell’ultimo momento”, con alcuni parlamentari che non si faranno trovare alla House of Commons per la votazione, garantendo quindi l’abbassamento del quorum necessario per l’approvazione della Legge di Bilancio e quindi la sopravvivenza stessa del governo di minoranza liberale.
Nel sistema parlamentare canadese, il bilancio federale è automaticamente una questione di “fiducia”.
Ciò significa che se non riceve il sostegno di più della metà dei deputati votanti, il governo cade.
Carney dovrebbe quindi dimettersi o chiedere al governatore generale di sciogliere il Parlamento e indire elezioni.
L’ultima volta che un governo canadese cadde su una votazione sul bilancio fu nel 1979, quando l’esecutivo di minoranza conservatore di Joe Clark fu sconfitto appena sette mesi dopo l’inizio del suo mandato — un tempismo sorprendentemente simile alla situazione attuale di Carney.
Se il bilancio venisse approvato, il governo continuerebbe a guidare il Paese e i canadesi eviterebbero di avere un’altra elezione pochi mesi dopo l’ultima. Con la crisi di governo le campagne elettorali potrebbero iniziare entro pochi giorni, il che significa che i canadesi potrebbero persino tornare alle urne prima di Natale.
Con il voto di fiducia previsto per oggi, i liberali fanno quadrato attorno al loro leader e si preparano al braccio di ferro alla Camera.

