Canada

Commercio e dazi, Ottawa cerca una via d’uscita

TORONTO – Sperare nel meglio, prepararsi al peggio. Mentre proseguono sottotraccia le trattative con l’amministrazione Usa sul fronte dazi – in un clima di cauto ottimismo – e mentre vanno avanti le consultazioni preliminari in vista del rinnovo del trattato di libero scambio Cusma, il governo canadese si sta guardando attorno per cercare di allargare i rapporti commerciali nel mondo. Si cerca una possibile via d’uscita allo stallo nella guerra commerciale con gli Stati Uniti, che a nove mesi dal cambio di guardia alla Casa Bianca, non sembra in via di risoluzione, almeno non nell’immediato futuro. Da un lato il governo guidato dal primo ministro Mark Carney ha già attivato il proprio piano di espansione commerciale verso il Sud America, con la vicina firma di un accordo di libero scambio con i Paesi aderenti al Mercosur.

Il trattato aprirebbe le porte a un mercato di 295 milioni di potenziali consumatori, una miniera d’oro per le aziende canadesi che con la guerra dei dazi hanno visto un netto calo nelle loro esportazioni verso gli Stati Uniti. Una seconda regione presa di mira da Ottawa è il Sud-est asiatico, una zona del mondo in ascesa dal punto di vista economico che potrebbe costituire una buona valvola di sfogo per alcuni settori del nostro export.

Ma è ovviamente l’Europa il principale obiettivo dell’esecutivo canadese. Con il Vecchio Continente, infatti, ci lega già un accordo di libero scambio – il Ceta – che copre un ampio settore di marci, beni e servizi. Ora il primo ministro vorrebbe riaprire il negoziato con l’Unione europea per ampliare l’accordo, per renderlo più snello ed efficace e per far rientrare altri settori produttivi che fino a questo momento sono rimasti esclusi. Il ministro delle Finanze François-Philippe Champagne ha concluso una settimana di diplomazia con una visita in Danimarca, dove ha incontrato i ministri delle Finanze dell’Unione europea per promuovere i minerali critici canadesi, le esportazioni di energia e le capacità di difesa.

A spiegarlo è stato Mark Camilleri, presidente della Canada-EU Trade and Investment Association, durante un’intervista concessa a CTV. “Penso che la visita del ministro delle Finanze sia una di una serie di visite di alto livello che abbiamo visto nel corso degli ultimi mesi lavorare davvero per diversificare il commercio, e in particolare il commercio verso l’Europa”.

L’evoluzione delle relazioni del Canada con l’Europa si sta spostando verso quello che Camilleri descrive come un modello “CETA Plus”, basato sull’accordo economico e commerciale globale entrato in vigore nel 2017. “Quell’accordo ha visto una crescita del commercio: 73% di crescita nei servizi, 65% di crescita nel commercio di beni”, ha detto Camilleri. “È una relazione molto sana… Il commercio è stato resiliente e forte”.

Ma ha aggiunto che l’attuale contesto geopolitico richiede un tipo di impegno più ampio che vada oltre le tariffe e l’accesso al mercato.

“Quello in cui ci stiamo muovendo è quello che io chiamo … un modello CETA Plus”, ha detto Camilleri. “Stiamo guardando a un impegno strategico più profondo in aree che vanno oltre la liberalizzazione del commercio”.

Queste aree includono la sicurezza energetica, i minerali critici, la difesa e le tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale, che sono diventate tutte priorità assolute nella recente sensibilizzazione di Ottawa agli alleati europei.

In alto, Mark Carney (foto: X – Carney)

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