Canada

Cusma, al via le consultazioni: il fattore Trump resta un rischio

TORONTO – Una trattativa tutta in salita, che rischia di fare deragliare gli sforzi per far finire la guerra commerciale. Sono ufficialmente iniziate le consultazioni qui in Canada in vista del negoziato per il rinnovo dell’accordo di libero scambio tra Canada, Stati Uniti e Messico. Il Cusma, nato sulle ceneri del vecchio trattato Nafta durante il primo mandato presidenziale di Donald Trump, per legge deve passare la revisione dei tre Stati contraenti nel 2026.

Il vero problema è che quando l’accordo venne siglato nel 2019, la guerra commerciale era un’ipotesi inimmaginabile, mentre sette anni dopo è la realtà. Di conseguenza, le tensioni e le divisioni portate dalla crisi delle tariffe avranno delle ripercussioni pesantissime anche sul fronte Cusma. Il governo federale quindi procede con grande cautela, tenendo aperti i vari canali di comunicazione con Washington in vista del rinnovo del trattato in programma nei prossimi mesi. Nel frattempo nel nostro Paese, come ha confermato Dominic LeBlanc, sono partire le consultazioni che il governo deve avere con le parti sociali e i vari settori produttivi per capire quali debbano essere le priorità in sede di rinnovo.

Il ministro del Commercio canadese-statunitense ha sottolineato come Ottawa ascolterà le province, i territori, l’industria e i lavoratori attraverso le consultazioni mentre si prepara a rivedere formalmente il Cuscma nel 2026. “Vedrete, nelle prossime settimane, attività e opportunità per i canadesi, e per coloro che sono colpiti dalle recenti turbolenze nelle relazioni commerciali, per offrirci punti di vista su come dovremmo affrontare le conversazioni di revisione con gli Stati Uniti e con il Messico”, ha detto LeBlanc.

Un’esenzione per le merci conformi al Cusma ha finora protetto gran parte del commercio canadese – circa l’85 per cento dei prodotto – dalla guerra tariffaria del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sebbene esistano ancora dazi settoriali nelle industrie dell’acciaio, dell’alluminio, dell’automotive e del legname di conifere.

L’ambasciatore degli Stati Uniti in Canada Pete Hoekstra ha detto all’inizio di questa settimana che Trump sperava di raggiungere un “accordo molto più grande” con il Canada che andasse oltre la rinegoziazione dell’attuale patto di libero scambio.

LeBlanc ha detto che mentre Ottawa firmerebbe un “accordo di più ampio respiro con gli Stati Uniti se Washington offrisse qualcosa nell’interesse del Canada, il suo obiettivo a breve termine è affrontare le tariffe settoriali. Ha detto che si aspetta di tornare a Washington per ulteriori colloqui commerciali nelle prossime settimane.

Carney ha annunciato la scorsa settimana un nuovo accordo economico e di sicurezza con il presidente messicano Claudia Sheinbaum.

L’accordo è stato presentato come un partenariato strategico globale. Il memorandum d’intesa prevede piani per la costruzione di infrastrutture, come porti, ferrovie e corridoi energetici, contrastando al contempo la criminalità e proteggendo l’ambiente. Carney e Sheinbaum hanno sottolineato che il nuovo accordo “completerà” il Cusma.

Da parte sua, il primo ministro si è detto fiducioso sul fatto che le revisioni individuali dei due paesi e le discussioni collettive sul Cusma “rafforzeranno la forza delle nostre economie, le nostre economie individuali e il fatto che siamo più forti insieme”.

Ma a bilanciare l’ottimismo di Carney resta il fattore Trump, con tutta l’incertezza che questo può portare sulla futura trattativa. I rischi sono molti, con la possibilità che si assista anche a un’escalation nella guerra commerciale con gli Usa.

In alto, il primo ministro Mark Carney con la moglie (foto: X – Carney)

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