Il Commento

Piangere, supplicare
per la leadership

TORONTO – Cosa indica il fatto che sono in 102 i candidati alla carica di sindaco di Toronto? Una delle conclusioni potrebbe indicarci che forse siamo disposti a trascurare l’ovvio fino a quando la diga non crollerà. Poi tutti si dirigeranno verso i giubbotti di salvataggio, in disperazione.

A giudicare dalla stampa e dalla copertura mediatica della campagna elettorale finora, dalle infrastrutture, agli alloggi, ai servizi essenziali, ai trasporti, alle politiche sociali, alla polizia, chi sapeva che le cose erano in tali gravissime condizioni a Toronto? Il Premier, probabilmente l’unico vero candidato finora in gara, pensava che tutto fosse “tik-ity-boo”, cioè, idoneo, fino a quando l’ex sindaco non ha lasciato cadere la palla.

Anche il Toronto District School Board (TDSB) è riuscito a entrare nel quadro di “ciò che non funziona più”. In un rapporto ai suoi trustee, l’Amministrazione ha individuato ben 323 atti di violenza perpetrati sui suoi studenti, a scuola. Raramente passa una settimana in cui le sue scuole superiori non denunciano risse, accoltellamenti o sparatorie. A chi dare la colpa?

Agli insegnanti? Il 77% degli insegnanti delle scuole elementari, secondo il loro sindacato, EFTO, ha affermato di essere stato vittima di violenza o sapeva di colleghi che lo erano stati. Pensateci… gli insegnanti rappresentati da EFTO sono insegnanti di scuola elementare i cui studenti non hanno più di tredici (13) anni.

Oppure è il “sistema” stesso? I Provveditorati hanno iniziato a fare affidamento sull’intervento della polizia in caso di “presunta violenza, bullismo o dichiarazioni d’odio” da parte dei genitori. I consigli scolastici di Halton e Toronto hanno acquisito familiarità con i blocchi della polizia con le sempre più insistenti richieste da parte dei provveditorati. La polizia consente di lasciarsi strumentalizzare come parte delle loro tattiche preventive.

La strategia è diventata una risibile testimonianza del crollo delle convenzioni sociali rispetto ai diritti dei genitori ed alla libertà di parola. I Provveditorati cattolici non sono immuni da quel contagio.

Nella contea di Renfrew, un adolescente nel difendere quello che pensava fosse l’insieme di valori della sua scuola [cattolica] riguardo al genere, è stato sospeso dalla scuola. Successivamente, è stato accusato di violazione di domicilio e arrestato dalla polizia per incitamento all’odio. I suoi genitori hanno perso il lavoro (almeno temporaneamente) con il consiglio scolastico.

Per tre riunioni mensili consecutive, il direttore Scuglia della York Catholic ha provocato, o collaborato nel, l’intervento della polizia per far uscire i genitori dal Catholic Education Center nella Regione di York (YCDSB). Questi si opponevano alla insistenza sua e quella del sindacato degli insegnanti nel promuovere un’ideologia di genere giudicata incoerente con l’interpretazione della Chiesa agli obblighi da parte dei Provveditorati cattolici ai sensi della Costituzione.

Per non essere da meno, il direttore del Provveditorato cattolico di Toronto, che è stato coautore di gran parte della strategia educativa in corso nel TDSB, ha chiamato o autorizzato la chiamata di autopattuglie di polizia per disperdere o tenere a bada i genitori che si erano riuniti in protesta davanti ad una scuola dove un insegnante dissidente (“protetto”, fino a quel momento, dal direttore sopra) predicava il proprio marchio di educazione [cattolica].

L’insegnante, Paolo De Buono, è stato finalmente allontanato, anche se temporaneamente, secondo genitori e docenti che hanno chiamato il Corriere. Alcuni genitori ne hanno chiaramente avuto “abbastanza”. Hanno iniziato a rivolgersi a tutti i media nel tentativo di cercare “alleati” nella loro chiamata a tornare alla normalità.

Tornando allo YCDSB, il direttore sembra determinato a creare un problema relativo allo sventolare la bandiera; quale, vi chiederete? Prima o poi dovrà intervenire l’arcivescovo, oppure il premier dovrà cambiare i ministri.

Nella foto in alto, da sinistra: l’Arcivescovo Frank Leo, Paolo De Buono e Domenic Scuglia (foto da Twitter e www.ycdsb.ca)

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