Immigrazione

Carmel, cent’anni di ricordi
in una Natività

Proseguiamo la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra. L’iniziativa rientra nel progetto “Narrarsi altrove”, un “viaggio tra i cimeli e i luoghi dell’anima” della poetessa Anna Ciardullo Villapiana e docente Stella Paola con la collaborazione di Gabriel Niccoli, professore emerito dell’Università di Waterloo.

GUELPH – “La stagione del tuo amore non è più la primavera ma nei giorni del tuo autunno hai la dolcezza della sera […] passa il tempo sopra il tempo ma non devi aver paura sembra correre come il vento però il tempo non ha premura…” un secolo di storia e di memorie racchiuse in un oggetto raccontato dall’artista centenaria Carmel Fontinato.

La Natività (nella foto sopra), comprata in Messico, è stata posta in valigia da Carmel e custodita nella sua casa di Guelph. Ogni anno che passa, il suo presepe dorato, adornando la sua stanza, fa sentire vivo il vero senso del Natale. Carmel dall’alto sei suoi 102 anni, ci ha parlato di sua madre, di quando negli anni ‘20 metteva a letto i bambini e si recava alla messa di mezzanotte. Ricorda con affetto anche il suo ultimo anno di vita, quando, impossibilitata ad andare a messa perché inferma, ha buttato Carmel giù dal letto per guardare la messa in diretta dalla Basilica di Hamilton.

“You have to have the Nativity Scene, that is Christmas” afferma Carmel con una sorta di disappunto verso la tendenza a credere che la magia del Natale venga attribuita dalle nuove generazioni, sempre di più a Babbo Natale, ai regali, mentre distratti dal consumismo ci dimentichiamo che il dono più importante ci venga proprio dal cielo.

Carmel Fontinato

Carmel è un’artista, alla domanda se ha mai dipinto scene religiose ha risposto di no, tutta la sua vita ha dipinto nudi. E nuda si mostra la sua anima quando ci parla dei suoi genitori, Liberale Fontinato e Maria Carraro, nati a Fanzolo in provincia di Treviso.

Liberale era emigrato giovanissimo, in Winnipeg, negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale, e si era dedicato al duro lavoro di costruzione del Canadian Pacific Railway.

Carmel era la prima di sei figli, quattro sorelle e un fratello. Si sente nelle sue parole un secolo di storia, fatto di giorni che passano inesorabili che le hanno portato via molti dei suoi affetti, ma lo fa con una voce giovane, con uno spirito che non conosce il tempo.

Carmel ci parla amorevolmente anche di suo fratello Lou, famoso giocatore di Hockey, morto nel 2016. “He cried when he couldn’t be home at Christmas, he had to stay in Vancouver to play hockey” ci dice commossa ricordando il suo attaccamento alla famiglia e a quella sua canottiera bucata che apparteneva a suo padre e che Lou indossava per i lavori in giardino per sentire addosso un sudore e un sacrificio antico. Due oggetti che sembrano incarnare simbolicamente due aspetti della vita emigrante: la fede in Dio e il sacrificio costante per garantire ai figli un futuro migliore.

Liberale era emigrato in Canada nei primi anni del Novecento e poi è stato costretto a rientrare durante la Prima Guerra Mondiale per servire la patria. Finita la guerra è tornato in Canada dove ha lavorato e si è preso cura della sua famiglia, anche di quella italiana, facendo l’atto di richiamo ai suoi parenti durante gli anni trenta, quaranta e cinquanta. Diventando una sorta di “Canadian flagpole” come si legge in “Ricordi” a cura di Gabriele Niccoli.

Nella sua vita Carmel è tornata in Italia quattro volte a visitare il paese d’origine dei suoi genitori e lo ha trovato stupendo. Una famiglia che ha abbracciato due terre, dal colonnato delle ville palladiane della repubblica Veneta a Ferguson Street, in Guelph, dove Carmel ha vissuto con onore contadino, fede, benevolenza per il prossimo, e con grande amore per l’arte, lo sport e la musica.

Anna Ciardullo Villapiana

Ecco la poesia di Anna Ciardullo Villapiana ispirata dalla storia di Carmel Fontinato

Con dolcezza Dio
ha fatto scorrere tra le dita un secolo
di anni e di ricordi
e li ha racchiusi
in una sacra luce dorata,
che ha preso il volto di Gesù,
Giuseppe e di Maria.
Insieme illuminano da anni le stanze
di quel Natale bambino

quando ci svegliavamo con l’odore
di incenso e di cucina,
quando da una foto in bianco e nero
si poteva assaporare il vino rosso
che brucia ancora nelle vene
come la nuda fiamma di un camino.

Anna, Stella e Gabriel: tre prof alla ricerca delle radici italiane

TORONTO – Le professoresse Anna Ciardullo Villapiana e Stella Gualtieri Paola stanno lavorando con entusiasmo e passione al progetto fra storia, cultura e poesia che si propone di raccontare, in modo nuovo, le tante vicende che hanno avuto come protagonisti, spesso silenziosi e sconosciuti, i tantissimi connazionali arrivati in Canada dal Belpaese.

Vicende che le due insegnanti conoscono bene, essendo entrambe di origine italiana e residenti in Canada.

Stella, la cui famiglia proviene da Figline Vegliaturo, in provincia di Cosenza, Calabria, è nata in Sault Ste. Marie, Ontario, e vive con suo marito a Waterloo. Insegna alla Resurrection Catholic Secondary School e per lei l’insegnamento è molto più che lavoro. È una vocazione profonda. Si impegna tantissimo ad aiutare gli studenti a scoprire se stessi attraverso qualsiasi curriculum – religione o lingue. Nella scoperta della sua Italianità, Stella si è dedicata allo studio della diaspora proprio come la sua collega e poetessa Anna Ciardullo Villapiana.

Anna, nata a Cosenza dove ha vissuto per circa trent’anni, nel 2003 si è trasferita in Canada dove, sposata, con due figli, ha iniziato la carriera di insegnante di Italiano e di interprete e dove ha potuto coltivare una passione che la accompagna fin dall’adolescenza: quella per la poesia. Qui, infatti, Villapiana ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Percorsi Interiori” nel 2007, seguita nel 2015 da “Frammenti di Luce” e nel 2018 da “Al di là del mare, Dialoghi DiVersi”. Socia di AICW (Association of Italian Canadian Writers) ha partecipato a molte iniziative per la conservazione della lingua e tradizione italiana nella realtà canadese notoriamente multiculturale ed è co-chair della commissione ICAP (Italian Canadian Archives Project) che opera nel territorio di Kitchener (dove Anna vive), Waterloo e Cambridge.

E proprio questo suo percorso nell’Italianità l’ha portata a elaborare, insieme a Stella ed al professor Gabriel Niccoli, professore emerito all’Università di Waterloo, il progetto in questione che, come avevamo annunciato una settimana fa, trova adesso spazio nelle pagine del Corriere Canadese: ogni settimana, dunque, il nostro giornale potrà raccontare storie di immigrazione dall’Italia, partendo da un oggetto caro a chi è partito, per scelta o necessità, spesso lasciando “pezzi” di cuore nel Belpaese ma a volte portandosene qualcuno con sé.

Da queste storie, Villapiana si è lasciata ispirare per comporre poesie, sia in Italiano che in Inglese, intense ed emozionanti, che pubblicheremo insieme ai racconti degli emigrati.

Qui sotto, il trailer del progetto, realizzato con poesie di Anna Ciardullo Villapiana, letture di Gianluca Lalli e Stella Paola e musiche di Francesco DeGregori, Gianluca Lalli e Juneyt.

More Articles by the Same Author: