Il Covid-19 in Italia

L’Italia supera la soglia degli 80mila morti

ROMA – Con le 507 vittime delle ultime 24 ore l’Italia ha superato la triste soglia degli ottantamila morti provocati dal Covid-19, con 80.326 decessi complessivi.

Sono intanto stati 15.774 i nuovi positivi al coronavirus registrati nella giornata di ieri, mentre sono stati 175.429 i test-tampone effettuati. Il tasso di positività risultava ieri del 9%, in calo rispetto al 10,05% di martedì. Sono 57 in meno i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva ospedaliera, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 165, portandone il totale a 2.579, mentre i ricoverati nei reparti ordinari risultano essere 187 in meno rispetto a martedì, per un totale di 23.525 unità.

Le terapie intensive occupate da pazienti Covid tornano, a livello nazionale, sopra la soglia d’allerta del trenta per cento, attestandosi al 31%, l’un per cento in più rispetto a sette giorni fa. Cresce dell’1%, rispetto ad una settimana fa, anche il numero dei posti letto in reparto occupati da pazienti Covid, che arriva al 37% e resta sotto la soglia d’allerta del 40%. Sono 10, però, le regioni che superano questa ’soglia critica’, una in più rispetto al 6 gennaio. Per quanto riguarda i positivi in isolamento domiciliare – su scala nazionale – ci sono tuttora 538.670 persone, 5.022 in meno rispetto a martedì.

Nel frattempo, il ministero della Salute ha confermato “l’aggiornamento dei dati che verranno processati anche con il test antigenico rapido a partire dal 15 gennaio”. L’aggiornamento dei dati riguarderà il bollettino nazionale quotidiano comunicato dal ministero della Salute. I dati nazionali relativi al computo dei casi positivi al Sars-CoV-2 terranno dunque conto anche del numero di casi rilevati con i test antigenici rapidi, come previsto dalla circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza. La circolare riconosce appunto la validità dei test antigenici rapidi di ultima generazione, sulla scia delle indicazioni fornite dall’Unione Europea. Viene richiesto alle regioni italiane di rendicontare separatamente il numero di test antigenici effettuati, rispetto ai test molecolari.

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