18 Agosto 2025: giorno infausto per il Canada
TORONTO – Donald Trump potrebbe ancora ridere per ultimo, a nostre spese. Il burattinaio del MAGA sta dettando l’agenda politica ed economica mondiale e noi o stiamo al gioco o veniamo esclusi e paghiamo letteralmente in dollari e centesimi per essere stati esclusi – “al diavolo amicizie, partnership e alleanze”.
Sulla scena internazionale dominano tre temi: la guerra nel Grande Medio Oriente; quella tra Russia e Ucraina; il commercio tra le Nazioni e il ruolo onnipresente degli Stati Uniti come pacificatori o stimolo per la crescita sociale. Contrariamente al vecchio adagio politico secondo cui tutta la politica è locale, gli eventi di lunedì dimostrano tutt’altro.
Trump, dopo aver raggiunto un’intesa provvisoria su una roadmap per la pace con il presidente russo Vladmir Putin per porre fine alla guerra con l’Ucraina, ha convocato con brevissimo preavviso il presidente ucraino Vlodomir Zelenski e i leader della NATO e dell’Europa per condividere i risultati. Sono stati invitati anche un paio di “leader” provenienti da Finlandia e Paesi Bassi, uomini dall’aspetto imponente (amici e accoliti degli Stati Uniti), mentre il Canada non c’era.
Il Canada è membro della NATO e del G7, oltre ad essere il principale partner commerciale degli Stati Uniti, surclassando le altre Nazioni in termini di volume degli scambi commerciali con gli USA. Ancora più significativo, ha appena accettato di aumentare la sua spesa militare da 41 miliardi di dollari (1,4% del PIL, attualmente pari a 2,96 trilioni di dollari) a 54 miliardi di dollari (2% del PIL) entro la fine dell’anno fiscale. Il nostro Primo Ministro ha persino annunciato di volerla aumentare al 5% entro cinque anni.
Trump ha apparentemente accettato di fungere da garante per qualsiasi accordo di pace che Putin e Zelensky definiranno. Come? Gli Stati Uniti si impegneranno a fornire 100 miliardi di dollari di supporto militare all’Ucraina se la Russia rinnegasse l’impegno; i cittadini e i Paesi seduti al tavolo fungeranno da garanti delle risorse finanziarie necessarie per fornire tale assistenza, pagando il mutuo. Il Canada parteciperà ai costi, insieme ad eventuali costi aggiuntivi derivanti dall’aumento delle tariffe doganali. Ma il nostro Paese non era presente all’incontro.
Era “impegnato a preoccuparsi” dell’esito delle elezioni suppletive di Battle River-Crowfoot (Alberta). Il leader conservatore Pierre Polievre ha vinto facilmente con l’80,4% dei voti popolari. Qualsiasi membro dissidente del Partito Conservatore che cerchi di spodestarlo alla convention di revisione del gennaio 2026 potrebbe dover rivalutare le proprie strategie e tattiche.
Lo stesso faranno coloro che hanno partecipato alla “farsa” spacciata per processo democratico in quelle elezioni suppletive. Ecco alcuni dei dati pubblicati da Elections Canada alle 2:51 del mattino del 19 agosto (qui l’elenco completo). Duecentosette candidati, quattro dei quali hanno ricevuto 48.735 voti, altri quattro tra 102 e 773 voti, altri 12 tra 10 e 91 voti; 61 tra 2 e 9 voti; altri 61 hanno ottenuto un voto ciascuno; e 75 hanno ottenuto zero voti.
In quest’ultimo gruppo, nessuno ha votato per sé! Forse è per questo che gli Stati Uniti non ci prendono sul serio.
Traduzione in Italiano (dall’originale in Inglese) a cura di Marzio Pelù
In alto: l’incontro di lunedì alla Casa Bianca, con tutti i leader dei principali Paesi tranne il Canada (foto da X – @WhiteHouse)