Università

Laurentian University,
protesta contro i tagli 

TORONTO – Non accenna a placarsi la protesta dopo i massicci tagli al personale e ai programmi della Laurentian University a Sudbury.

Venerdì circa 150 manifestanti si sono riuniti nel centro della città per esternare tutto il proprio malcontento per il licenziamento di circa 100 dipendenti e i tagli a circa 70 programmi in inglese, francese e indigeni e per chiedere l’intervento del governo.

Da notare che anche l’intero programma di Italian Studies è stato cancellato.

Lo scorso febbraio l’università è stata la prima della provincia dell’Ontario a dichiarare lo stato di insolvenza, citando oltre 300 milioni di debiti.

Ad organizzare la manifestazione alla quale hanno preso parte studenti, professori e membri della comunità, è stata Melanie Murdock, che si è detta particolarmente rattristata dalla perdita del programma di Ostetricia e che chiede che vengano ripristinati i fondi per il programma bilingue, l’unico nel suo genere in Ontario.

“Vogliamo che vengano fatti dei finanziamenti in modo che queste chiusure dei programmi possano essere revocate e abbiamo bisogno del sostegno del governo affinché possa avvenire – ha detto la Murdock – abbiamo bisogno di aiuto”.

La notizia dei tagli ha scioccato la Murdock che si è laureata in Ostetricia la scorsa primavera. “Ecco perché mi colpisce da vicino. Voglio sostenere i miei compagni di classe che sono ancora iscritti al programma, i miei professori, il personale di supporto nei programmi di ostetricia e la professione nel suo complesso”.

Ai sensi del Companies’ Creditors Arrangement Act (CCAA), le organizzazioni nel processo di insolvenza possono ristrutturarsi mentre lavorano per affrontare le questioni finanziarie.

Ma non sono solo le persone che hanno partecipato alla protesta ad alzare la voce contro l’università di Sudbury. Jean-Marc Dalpé, ad esempio, che dalla Laurentian è stato insignito di una laurea honoris causa venti anni fa, è un autore, poeta e drammaturgo francofono che contesta le decisioni che l’ateneo sta prendendo.

“Tutto questo è semplicemente troppo, quindi il mio è un gesto di solidarietà con gli insegnanti e gli studenti che hanno perso così tanto” ha dichiarato Dalpé che si è detto arrabbiato per tutti i tagli, in particolare, ai programmi in lingua francese.

In una lettera al presidente dell’università Robert Haché, Dalpé chiede un’indagine per determinare le vere cause del caos finanziario a Laurentian.

Intanto il presidente della Thorneloe University, John Gibaut, di Sudbury, ha presentato un ricorso in tribunale contro la decisione della Laurentian di tagliare i legami con le sue università federate.

Laurentian ha annunciato il 1° aprile che tratterrà i finanziamenti che, in base ai suoi accordi, normalmente sarebbero affluiti alle università di Thorneloe e Huntington e all’Università di Sudbury.

Gibaut ha detto che si tratta di una relazione complicata, ma ciò che la scuola fondamentalmente contesta “è la decisione della Laurentian di rescindere unilateralmente un accordo comune”.

Alle voci che condannano lo smantellamento dei corsi alla Laurentian si aggiunge anche quella del leader dell’NDP, Jagmeet Singh, che ha chiesto al governo federale di intervenire con il sostegno finanziario. “Dobbiamo fornire immediatamente del supporto in modo da non permettere questi tagli devastanti. E capire qual è il modello giusto per la sostenibilità a lungo termine – ha detto Singh – ma in questo momento dobbiamo fermare la scure, dobbiamo salvare l’università”.

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