TORONTO – Il pressing dell’Ontario Medical Association (OMA) e della Registered Nurses’ Association of Ontario (RNAO) si fa sempre più insistente. Le due associazioni non si fermano davanti al muro opposto dal premier Doug Ford e chiedono che tutti gli operatori sanitari della provincia vengano completamente vaccinati contro il Covid-19.

In un comunicato stampa i medici della provincia hanno affermato che le vaccinazioni obbligatorie in questo settore sono necessarie per proteggere i lavoratori, i pazienti e la comunità in generale. “I vaccini sono il modo migliore per controllare la diffusione del Covid-19 e rimangono una componente essenziale nella protezione dei nostri pazienti, famiglie e amici – ha affermato il presidente dell’OMA Adam Kassam – come medico di prima linea completamente vaccinato, sono orgoglioso di essere al fianco dei miei colleghi medici che continuano a sostenere la vaccinazione completa di tutti coloro che ne hanno diritto”.

Ma mentre l’importanza dei vaccini viene messa in luce dalle associazioni di medici e infermieri, il premier della provincia, pur incoraggiando gli operatori sanitari a farsi immunizzare, ha ribadito che “nessuno dovrebbe essere costretto a essere vaccinato”. “Non sono favorevole a una certificazione obbligatoria e nemmeno, tra l’altro, lo è il chief medical officer – ha detto Ford – amici, per favore andate a vaccinarvi”. “Con la sua posizione sulla questione delle vaccinazioni obbligatorie il premier è dalla parte sbagliata della scienza – ha ribadito la RNAO – gli infermieri stanno dalla parte della scienza e dei pazienti, questo è il motivo per cui chiediamo la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19”.

Un esempio lampante del crollo di infezioni e morti a causa del virus sono le case di cura a lunga degenza dell’Ontario dove la stragrande maggioranza dei residenti è stata vaccinata contro il virus: i pochi focolai che persistono sono causati principalmente dal personale i cui tassi di immunizzazione non sono molto alti. Nonostante ciò il governo provinciale non intende obbligare i lavoratori a farsi immunizzare. Quel che la provincia ha ora reso obbligatorio per il personale delle LTC è rivelare il proprio stato di vaccinazione e nel caso non si sia vaccinati partecipare ad incontri informativi sull’importanza dell’immunizzazione.

Secondo la bozza di un documento provinciale ottenuto da CBC News, i funzionari del governo dell’Ontario hanno preso in considerazione i pro e i contro della richiesta di vaccinazioni anti Covid-19 per il personale sanitario e il governo sta affrontando le questioni legali ed etiche presenti nello sviluppo di linee di condotta per le vaccinazioni in determinati settori dell’occupazione. Sebbene il documento faccia spesso riferimento alla “vaccinazione obbligatoria”, in realtà non richiederebbe che nessun lavoratore sia immunizzato contro il Covid, piuttosto, consentirebbe agli operatori sanitari non vaccinati di avere contatti con i pazienti, a condizione che indossino dispositivi di protezione completa (DPI) e si sottopongano a frequenti screening per il coronavirus.

E mentre il dibattito sull’imposizione del vaccino da parte del governo impazza, lo spettro di una quarta ondata di Covid lievita sempre più: l’impennata di contagi che si sta registrando in Gran Bretagna è motivo di grande preoccupazione. Il dottor David Naylor, co-presidente della task force sull’immunità Covid-19 del Canada, ha affermato che il Regno Unito è un “utile campanello d’allarme” per il Canada: gli esperti concordano infatti sulla necessità di incrementare le vaccinazioni per evitare un’altra devastante ondata del virus.

Dopo un blitz in aprile e maggio, dal 16 giugno il numero di nuove prime dosi somministrate si è fermato a ben meno di 100.000 al giorno. Ciò significa che sarebbero necessari ancora vari mesi per immunizzare i rimanenti aventi diritto al ritmo attuale.

Angela Rasmussen, virologa presso l’Organizzazione per la ricerca sui vaccini e le malattie infettive dell’Università del Saskatchewan, ha affermato che continueranno ad arrivare nuove varianti come la Delta perché i virus mutano mentre si diffondono e, a volte, queste mutazioni li rendono i più forti. Ma Rasmussen ha detto che le mutazioni non sono così grandi da essere inattaccabili dai vaccini. “La stragrande maggioranza delle persone che hanno avuto due iniezioni non si ammalerà gravemente – ha detto Rasmussen – la risposta alle varianti non è ‘Oh mio Dio, i vaccini non funzionano’, perché alcune persone vengono occasionalmente infettate. Quel che dovremmo fare è vaccinarci tutti, in modo da ridurre la probabilità che emergano varianti capaci di aggirare le nostre difese”.

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