La lotta alla pandemia

Vaccino seconda dose:
avanti la campagna, attesa
per le regole per gli immunizzati

TORONTO – Continua la campagna di immunizzazione contro il Covid-19. Nonostante i dubbi e lo scetticismo nei confronti della vaccinazione eterologa – cioè il mix di vaccini tra prima e seconda dose – provocata dal mancato arrivo di una fornitura di Pfizer, in provincia è stata pienamente rispettata la tabella di marcia voluta dall’esecutivo dell’Ontario con la quale si potrà entrare in fase 2 il 30 giugno, due giorni prima del previsto.

Stando ai dati elaborati da covid19tracker.ca, solamente nella giornata di ieri sono state somministrate in Ontario 225.188 dosi: con questi numeri si arriva a un totale di 13.32.816 dosi di vaccino somministrate dallo scorso gennaio. Delle vaccinazioni fatte ieri, secondo covid19tracker.ca ben 198.695 sono state iniezioni di richiamo, fatte quindi con il vaccino Moderna. In totale nella nostra provincia le persone completamente immunizzate al Covid – che hanno cioè effettuato e completato tutto il percorso previsto – sono 3.542.439.

Nel frattempo continuano gli appelli da parte delle autorità sanitarie per convincere chi per ora non accetta il mix di vaccini tra prima e seconda dose. Per tutta la settimana in corso sono stati in migliaia – dato dell’associazione dei farmacisti dell’Ontario – i residenti che dopo aver ricevuto la prima dose di Pfizer hanno deciso di rifiutare la seconda dose di Moderna. Una reticenza, quella verso la vaccinazione eterologa, alimentata anche dal fatto che nel resto del mondo solamente le autorità sanitarie della Finlandia hanno dato il loro via libera al mix tra Pzifer e Moderna, una pratica questa che invece non viene utilizzata in Europa e negli Stati Uniti.

In ogni caso, sulla base delle indicazioni del NACI di inizio giugno, in Canada viene data la preferenza al mantenere lo stesso vaccino tra prima dose e iniezione di richiamo: nel caso in cui questo non fosse possibile, come in Ontario in questo periodo, allora è stato raccomandato l’utilizzo di un vaccino della stessa famiglia, in questo caso un mRNA.

Nel frattempo cresce l’attesa per le linee guida e i protocolli che il governo dovrà pubblicare riguardo cosa potranno fare i cittadini che hanno completato il loro percorso vaccinale e sono immunizzati al Covid-19.

Eventi pubblici, mascherina, distanziamento sociale, eventi sportivi, assembramenti, riunioni in spazi chiusi e all’aperto: il governo entro pochi giorni presenterà una sorta di prontuario in cui saranno elencate le misure anti Covid che dovranno essere ancora seguite da tutti – vaccinati e non vaccinati – e quelle che dovranno invece essere rispettate solamente da chi ha deciso di non vaccinarsi.

Sulla questione è tornato ieri David Williams, il Chief Medical Officer dimissionario dell’Ontario, alla sua ultima apparizione pubblica prima di passare il testimone al suo successore. Williams ha confermato che al momento il governo e il comitato scientifico sono al lavoro per produrre il testo delle linee guida, che sarà reso noto entro poco tempo.

Due giorni fa era stata la sua controparte federale, Theresa Tam, ha ribadire come fosse imminente la presentazione dei nuovi protocolli per gli immunizzati.

Il tutto, in ogni caso, con una grande incognita che rimane all’orizzonte, quella rappresentata dalla variante Delta. I due Paesi che sono più avanti nelle rispettive campagne di vaccinazione, Inghilterra e Israele, dopo un netto allentamento delle restrizioni per gli immunizzati, sono stati costretti a ripristinare alcune misure proprio a causa dell’insorgenza di questa variante, altamente virulenta e più facilmente trasmissibile rispetto al ceppo originario del Covid-19.

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