Il Covid-19 in Italia

In Italia 7.351 neo contagiati
e 258 nuovi decessi

ROMA – Sono state 7.351 le persone risultate ieri positive al coronavirus, in Italia, mentre le vittime registrate sono state 258. Sempre secondo i dati di¡ usi dal ministero della Salute, sono invece scesi sotto i quattrocentomila i malati di Covid-19 – ossia gli attualmente positivi – con un calo di 4.685 unità rispetto alla giornata di domenica ed il loro totale è ora di 398.098. I positivi al coronavirus non calavano sotto questa soglia dal 2 novembre scorso.

I test effettuati ieri su tutto il territorio nazionale – inclusi i molecolari e gli antigenici – sono stati 179.278, mentre domenica erano stati 205.642, quindi oltre 26 mila in più. Il tasso di positività è sceso al 4,1%, a fronte del 5,3% fatto registrare 24 ore prima.

Erano ieri 2.089 i pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri di terapia intensiva, con un saldo giornaliero di quattro unità in più tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 122. I ricoverati con sintomi, ma nei reparti Covid ordinari, sono ora 18.515 con un aumento di 66 unità rispetto a domenica.

“Bisogna rafforzare le misure in Italia per contrastare le variante britannica del coronavirus e arginare la diffusione del Covid”. Lo suggeriscono gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nella relazione tecnica dello studio di prevalenza sulla diffusione della variante Uk in Italia. “Considerata la circolazione” della variante inglese di Sars-Co- V-2 “nelle diverse aree del Paese, si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante Voc 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”.

La variante inglese “è stata identificata nell’88% delle Regioni/Province autonome partecipanti” allo studio di prevalenza dell’Iss sulla variante del Regno Unito. Questa variante è presente in Italia “con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree” del Paese, precisa la relazione tecnica dell’Iss che ha evidenziato come la prevalenza nazionale della variante britannica il 4-5 febbraio fosse pari al 17,8%.

In totale hanno partecipato alla ricerca ben 16 regioni italiane. Su 3.984 casi con infezione da virus Sars-CoV-2 confermata con real- time Pcr (Rt Pcr), sono stati effettuati 852 sequenziamenti del gene S della proteina Spike o sequenziamenti in Ngs. Di questi, 495 infezioni sono risultate riconducibili appunto alla variante britannica del coronavirus Sars-CoV-2.

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