Il Covid-19 in Italia

In Italia 3.558 nuovi casi
e 10 ulteriori decessi

ROMA – Improvviso balzo dei nuovi casi di Covid-19 in Italia, forse dovuto in parte ai festeggiamenti per la vittoria negli Europei. Sono stati infatti 3.558 i nuovi casi registrati, mentre domenica erano stati 2.072. I decessi sono stati 10, per un totale di 127.884 vittime. All’1,6% il tasso di positività rispetto ai tamponi eseguiti su tutto il territorio nazionale. Da quando cioè la pandemia da Covid-19 ha fatto la sua comparsa, la maggior parte dell’attenzione sanitaria si è concentrata sulla battaglia del coronavirus, che – solo in Italia – è stato la causa di quasi 128.000 decessi. Se tutto questo desta ovviamente preoccupazione, ci sono però problematiche sanitarie altrettanto importanti da tenere sotto controllo. Come le malattie cardio e cerebrovascolari che dati alla mano, rappresentano il 31% dei decessi complessivi in Italia attestandosi come la prima causa di decesso e di ricoveri, confermandosi anche tra le principali cause di invalidità.

Vista in questa prospettiva, la cosa assume tutto un altro aspetto, anche rispetto all’impatto che ha avuto la pandemia. Proprio questa,così come successo con altri tipi di patologie, ha acuito il problema laddove i controlli e le cure sono state in parte abbandonate, per paura di recarsi in ospedale ed entrare in contatto con il virus.

La piattaforma Meridiano Cardio: The European House – Ambrosetti, ha portato all’attenzione questa problematica spesso sottovalutata, durante un incontro con l’intergruppo parlamentare per le malattie cardio e cerebrovascolari, portando dati allarmanti. Durante l’emergenza Covid-19, si è triplicata la mortalità per infarto, passando dal 4,1% del 2019, al 17,3% del 2020.

Durante la prima ondata pandemica il 60% in meno di pazienti è stato ricoverati per ictus, il 53% in meno per scompenso cardiaco, e il 29% in meno, per il malfunzionamento di pacemaker. Inoltre sono diminuiti del 72% gli interventi per la sostituzione della valvola aortica e si arriva all’80% in meno per la clip mitralica, con in molti casi la sospensione dell’attività ambulatoriale e di riabilitazione cardiologica. “Queste patologie – racconta la dottoressa Daniela Bianco, presidente dell’European House – secondo una stima fatta tempo fa, tra i costi diretti e indiretti hanno un impatto di 21 miliardi, tra cui 16 di costi diretti sanitari e 5 miliardi di costi indiretti sanitari”.

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