Il Covid-19 in Italia

In Italia 16.017 nuovi contagiati
e 529 ulteriori decessi 

ROMA – Se calano i nuovi contagi, è ancora l’alto numero di vittime del Covid-19 a destare preoccupazione e sconcerto, in Italia. Ieri, infatti, i decessi giornalieri sono stati 529 ed il totale di persone uccise dal coronavirus nel Paese sale così a 108.879. I neo contagiati sono risultati essere 16.017, a fronte di 301.451 tamponi effettuati su scala nazionale, con l’indice di positività al 5,3%.

La regione che ha fatto segnare l’incremento più alto di positivi nelle ultime 24 ore è stata la Lombardia con 3.271 nuovi casi, seguita dal Piemonte con 1.861 e dal Lazio con 1.593. I pazienti tuttora ricoverati nei reparti ospedalieri di terapia intensiva sono 3.716, con un calo di 5 unità rispetto a lunedì.

Nel frattempo, nonostante l’estesa campagna vaccinale contro il Covid-19, continua a preoccupare la prevalenza della variante inglese del coronavirus, che – secondo i dati raccolti in tutta Italia – lo scorso 18 marzo era pari a quasi 9 casi su 10 di neo positivi. L’indagine è stata condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali ed alla Fondazione Bruno Kessler, secondo cui la prevalenza della variante inglese del virus Sars-CoV-2 era dell’86,7% con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 63,3% e il 100%. Per quella brasiliana la prevalenza è del 4%, mentre le altre monitorate – tra cui la sudafricana e la nigeriana – risultavano essere sotto lo 0,5%.

L’indagine fa seguito a quelle diffuse nelle scorse settimane, da cui era emersa una maggior trasmissibilità per la variante inglese pari al 37%. La rilevazione della variante B.1.1.7. (l’inglese, ndr) è passata dal 54% del 18 febbraio all’86,7% ad un mese esatto di distanza.

“Al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari – scrivono i ricercatori – è essenziale contenere e ridurre la diffusione del virus Sars-CoV-2 mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt sotto 1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi”. E ancora: la variante brasiliana ha mantenuto, in Italia, “una prevalenza pari al 4%. Era infatti pari al 4,3% nella precedente indagine del 18 febbraio”.

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