Società

Il mondo ha celebrato la giornata degli abbracci

TORONTO – Si è celebrata nei giorni scorsi la Giornata Mondiale degli Abbracci, messi all’angolo da quasi un anno dalla pandemia di Coronavirus, ma più che mai evocati, anche sui social, perché non diventino un gesto inusuale ma restino il traguardo da raggiungere, il contatto da recuperare, quando si potrà, in sicurezza.

“Ci si abbraccia per ritrovarsi interi”, scriveva Alda Merini evocandone il potere terapeutico. Lo stesso che si cerca di riportare oggi nelle rsa con le stanze degli abbracci, raccontate anche nello spot di Tornatore per la promozione nazionale della campagna di vaccinazione anti-covid appena partita.

Ma il pensiero torna ai giorni del lockdown, a quegli ultimi abbracci negati negli ospedali e nelle case di cura, a tutti quelli cui il virus Covid-19 ha negato la possibilità di dare e ricevere conforto. Uno degli scatti più toccanti di quel periodo fu proprio la foto di un abbraccio: quello tra Rosa e Giorgio separati dal coronavirus, in due reparti diversi dell’Ospedale di Cremona. Riuscirono, grazie alla complicità dello staff a ricongiungersi per qualche minuto. Rosa se n’è andata a luglio ma quell’abbraccio è rimasto nel cuore di tutti.

È anche per questo che seppur tardivamente rispetto alla prima ondata di morti portati via dalla pandemia, in alcune residenze per anziani e in qualche ospedale sono state allestite vere e proprie stanze degli abbracci nelle quelli poter avvolgere, sia pure attraverso un telo di plastica anti- contagio, i propri affetti.

Secondo i ricercatori dell’Università di Amsterdam, la Hug Therapy o terapia dell’abbraccio, aiuta a dominare ansie, depressione e stress, contribuendo inoltre a renderci mentalmente più forti e più felici.

Istituita nel 1986 negli Stati Uniti, la Giornata è un’occasione per ritrovare il contatto emotivo e il piacere di un abbraccio, che, anche prima dell’era Covid, spesso passava inosservato per la frenesia e i ritmi che scandiscono la vita. Eppure, ci sono. Come quelli dati ai familiari da Kamala Harris e Joe Biden dopo il giuramento da vice presidente e 46mo presidente degli Stati Uniti. Proprio Biden festeggiò i risultati elettorali stretto in abbraccio ai suoi nipoti.

L’ex presidente Trump lo ricordiamo abbracciato alla bandiera in uno scatto che fece il giro del web.

Durante le manifestazioni di piazza dopo la morte di George Floyd, circolarono le immagini dei dimostranti che abbracciavano gli uomini della Guardia Nazionale.

In un murales a Roma Giulio Regeni abbraccia Patrick Zaki, il ricercatore in prigione in Egitto da quasi un anno ormai.

E ancora ricordiamo gli abbracci sulla Iss, luogo sicuro, tra l’equipaggio della Crew Dragon e i colleghi della missione Expedition 64 già presenti.

Infine, indimenticabili, gli abbracci tra gli infermieri al termine della prima ondata, quando i reparti Covid chiudevano i battenti, anch’essi finiti sui muri di tutto il mondo. In uno, sulla parete dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, un’infermiera abbraccia l’Italia, sotto la scritta “Grazie a tutti voi”.

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