Felli: “Made in Italy e cultura italiana,
serve un supporto continuo”

TORONTO – Federico Felli (nella foto), 46 anni, è candidato del Centrodestra alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Estero Nord e Centro America.

Abruzzese di origine (è di Celano, in provincia dell’Aquila), nel 2001 ha iniziato a frequentare il Canada dove ha conosciuto sua moglie, italiana e figlia di emigrati negli anni ’60, con la quale oggi vive stabilmente a Toronto. Ha lavorato per diversi anni come dirigente di una multinazionale statunitense e recentemente ha intrapreso l’attività imprenditoriale nel settore produttivo-alimentare. Da sempre attivo in politica, nel 2019 ha formato il primo gruppo di Lega nel Mondo in Canada, di cui oggi è coordinatore nazionale.

Come sta andando questa campagna elettorale?
“La campagna elettorale sta ormai volgendo al termine, siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, la presenza nel territorio degli ultimi anni e la capillare struttura organizzativa in Canada e Usa ci dà segnali rassicuranti. Questi ultimi giorni li utilizzeremo a servizio dei connazionali affinché si possa garantire il corretto svolgimento delle votazioni, chi avrà bisogno di assistenza potrà contattarci via telefonica al numero 416.744.8847  e via email all’indirizzo di posta elettronica felliallacamera@gmail.com”.

Come risolvere il problema del riacquisto della cittadinanza?
“È un problema annoso, è certamente presente nel nostro programma e posso affermare che è nelle intenzioni della intera coalizione di centro-destra. Come ogni proposta parlamentare che deve essere discussa, ha bisogno di una maggioranza che la sostiene, quindi sarà fondamentale eleggere parlamentari in maggioranza. Auspico che anche gli eletti all’estero che andranno in opposizione vorranno dare man forte e sostenere l’iniziativa a prescindere dalle appartenenze di partito”.

Ci può indicare tre temi chiave della sua piattaforma programmatica?
“Migliorare i servizi consolari; cittadinanza a chi l’ha persa ed estensione della stessa agli  italo-discendenti;  riforma dei Com.It.Es.”.

Servizi consolari, quali potrebbero essere le riforme necessarie?
“Burocrazia e tempi lunghi attanagliano la vita dei nostri connazionali, credo sia urgente  innescare una azione energica che tenda a potenziare gli organici dei consolari, attivare delle prodecure di emergenza post-Covid per le nomine di piu vice consoli ramificati nel territorio che possano a loro volta offrire servizi aggiuntivi; concedere ai patronati l’erogazione di servizi basici; inoltre, tramite i Com.it.es., attivare progetti per l’orientamento dei “newcomers””.

Copertura sanitaria per i viaggi in Italia e carta d’identità elettronica: riusciremo ad averle per i residenti della nostra circoscrizione?
“Tra le due quella della carta elettronica è sicuramente più facile da realizzare, credo sia solo questione di tempo e arriverà a prescindere. La copertura sanitaria ha un costo notevole per la pubblica amministrazione italiana, quindi avrà un percorso più insidioso, non impossibile da realizzare ma non sarà facile in un momento storico cosi complesso per l’economia italiana. Per tutte le questioni che riguardano gli italiani all’estero ci saremo, e anche su questo sarà alta la nostra attenzione”.

Promozione del Made in Italy, della cultura e della lingua italiana: quali sono le sue proposte?
“Ritengo che il Made in Italy e la cultura italiana siano risorse ineasauribili anche a lungo termine. La capacità di cogliere le opportunità per il Made in italy  passa attraverso la collaborazione con le Camere di Commercio e una attenta analisi dei mercati, poi la politica ha il compito innanzitutto di non ostacolare ma supportare, mettersi a disposizione delle Camere e dei talenti, penso alla ristorazione e distribuzione dei prodotti  alimentari che sono l’orgoglio dell’Italia nel mondo, ma anche alla moda e al design. Seguirò le attività di enti come ITA (Italian Trade Agency) ed Enit (Ente nazionale per il turismo) alla ricerca di sinergie. La cultura e la lingua italiana hanno bisogno di supporto continuo, nei canali e istituti esistenti, ma anche nell’aprire a nuovi progetti. I Com.it.es ad esempio hanno fondi disponibili presso il MAECI: si diano da fare, io offrirò la mia collaborazione”.

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