Il Covid-19 in Canada

Case di cura: più vaccinati, meno restrizioni

TORONTO – Riprenderanno a pranzare assieme, a partecipare alle attività sociali, ad abbracciare chi si prende cura di loro. Grazie all’aumento dei tassi di vaccinazione, l’Ontario ha deciso di allentare nelle case di cura a lunga degenza le restrizioni adottate per contenere i contagi da Covid-19.

La direttiva della ministra del Long-Term Care, Merrilee Fullerton, consente quindi ai residenti e agli operatori sanitari che sono completamente immunizzati di avere un contatto fisico, come abbracciarsi o tenersi per mano. Un ritorno, almeno parziale, alla tanto sospirata normalità.

“L’elevata diffusione della vaccinazione nelle case di cura a lunga degenza significa che possiamo compiere ulteriori passi verso il ripristino delle interazioni sociali, sostenendo il benessere mentale ed emotivo dei residenti e proteggendo al contempo il loro benessere fisico”, ha detto la Fullerton.

Il giro di boa è arrivato a distanza di oltre un anno dallo scoppio della pandemia: i vaccini sono stati strumentali per l’alleggerimento dei divieti. Il Covid-19 Science Advisory Table dell’Ontario ha affermato che otto settimane dopo l’inizio delle vaccinazioni nelle case di cura le infezioni, i ricoveri e i decessi tra i residenti e i lavoratori del settore sono significativamente diminuiti. Precauzioni aggiuntive vengono quindi richieste se nelle case di cura almeno l’85% dei residenti e il 70% del personale non è completamente immunizzato.

Risulta comunque che, sino a ieri, circa il 95% degli anziani che risiede nelle LTC sia stato completamente vaccinato e l’85% del personale abbia ricevuto almeno la prima dose.

Non sono stati mesi facili, quelli appena trascorsi, per gli anziani che risiedono nelle LTC: i morti, nonostante siano scesi pressoché a zero nelle ultime settimane, ammontano a 3.761. Decessi, mancanza di personale, difficoltà di ogni genere e blocco delle visite dei figli e dei familiari in genere: il tributo pagato dai residenti è stato grande.

Dal rapporto della Long-Term Care Commission dell’Ontario emerge che “le conseguenze delle restrizioni pandemiche, sulla salute mentale dei residenti, sono state simili a quelle affrontate dai prigionieri posti in isolamento”.

Una volta che verrà revocato l’attuale ordine della provincia di “rimanere a casa”, ha anticipato la ministra Fullerton, verranno emesse ulteriori indicazioni che consentiranno uscite sociali e temporanee per i residenti completamente vaccinati.

Non è stata accolta con soddisfazione questa notizia da Vivian Stamatopoulos, professore associato presso l’Ontario Tech University specializzata in assistenza familiare, secondo la quale “il governo deve andare oltre consentendo a più familiari di entrare nelle case e permettendo visite all’aperto”.

“È strano che le famiglie possano accompagnare i residenti ad una visita medica, ma non possano portarli dall’altra parte della strada, in un parco o a fare un giro… – ha affermato la Stamatopoulos – non ha alcun senso”.

Non è piaciuta neppure la tempistica dei cambiamenti nelle LTC alla Stamatopoulos: “Dopo il rapporto della Long-Term Care Commission, che è stato una doccia fredda per il governo, l’allentamento delle restrizioni ha tutta l’aria di essere per il governo un modo per migliorare le relazioni pubbliche, per guadagnare punti per quel che riguarda la sua immagine. Niente di più”, ha tagliato corto la docente universitaria.

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