Toronto

Un secolo di grazia: Rocchina Liscio compie 100 anni

Con l’avvicinarsi del 100° compleanno di Rocchina Liscio, il 15 agosto, è affascinante considerare le abitudini che contribuiscono a una vita lunga e aggraziata. Cammina ancora. Cucina ancora. Ha ancora una mente incredibilmente attiva. È ancora molto divertente.
Alla gente piace sottolineare che “non si è mai allenata un giorno in vita sua!”

Vero, ma le persone che crescono in fattorie povere non “lavorano” poiché la maggior parte della loro esistenza è “allenarsi”.

È nata a Panni, un piccolo comune della Puglia, patria del sole dell’Italia meridionale e delle orecchiette. Sua sorella gemella, Assunta, era la “incontrollabile” delle due. Loro padre la mise a lavorare nei campi per i proprietari terrieri locali quando Assunta era appena in prima elementare – soprattutto per darsi una pausa dal cercare di tenerla a scuola. Rocchina è arrivata in terza elementare prima di andare a lavorare nei campi insieme a sua sorella. Ci si andava sempre a piedi, ovunque; anche quando si andava a scuola, entrambi ci volevano un’ora, via e vai.

Per le bimbe il lavoro sara’ stato duro, ma per Rocchina ha servito, anche se involontariamente, ha servito per condizionarla ad una disciplina personale lungimirante, una qualità che ha manifestato per tutta la vita. Puo’ sembrare banale, ma serve indicare la sua consuetudine colazione a base di un’arancia, mezza banana, un biscotto fatto in casa e caffè.

Disciplina, spirito calmo e un fantastico senso dell’umorismo. Questi erano, e rimangono, i pezzi vitali della sua vita, evidenti a tutti coloro che la conoscono.

Un giorno, Rocchina Liscio di Panni, incontro’ Leonardo Liscio (Lenny), del vicino comune di Monteleone. Sì, avevano lo stesso cognome! La madre di Rocchina dovette dimostrare ai funzionari comunali che non erano imparentati; non perché fossero preoccupati per la genetica, ma perché le coppie imparentate dovevano affrontare tasse matrimoniali più elevate. Rimasero sposati per 65 anni.

Lei aveva 16 anni quando si sposarono, quasi normale all’epoca, e hanno avuto il primo dei loro sei figli all’età di 17 anni. Il tempo scorreva veloce allora, e ancora più velocemente quando Lenny fu arruolato, partendo subito per la guerra prima, non potendo nemmeno assistere alla nascita di quel suo primo figlio, Antonio.

Brutti tempi. Lenny no era tanto lontano (Roma e Sardegna), ciononostante passavano dei lunghi periodi di tempo prima che Rocchina ricevesse notizie della salvezza di suo marito. La guerra finì, e lui tornò sulle colline di Panni con Rocchina e il piccolo Antonio che lo aspettavano. Entro l’anno, nascette Michele (Mike). Le contentezze coninuavano con la nascita di un terzo figilo, Vito che purtroppo decedette a soli 10 mesi.

E poi, le condizioni internazionale di nuovo si fecero presente nella vita di Rocchina. Il Canada – un paese alquanto lontato che sconosciuto – aveva bisogno di lavoratori dopo la fine della seconda guerra mondiale chiamava i giovani a lavorare. Nel settembre 1951, mentre Rocchina era incinta della loro unica figlia, Maria, Lenny parti’ per Toronto, trovando lavoro presso Miller Paving dove rimase per tutta la sua vita lavorativa.

Rocchina nel 1953, con i suoi tre bambini al seguito, e seguito ad un difficile viaggio in mare durato una settimana. Al loro arrivo in Canada, Lenny ha finalmente potuto conoscere sua figlia per la prima volta.

Si stabilirono a Harvie Avenue a Toronto, dove Rocchina rimase impegnata a fare da babysitter alle famiglie locali mentre prendeva cura della propria. Altri due figli, Rocky e Vito, sono nati in Canada.

La casa dei Liscio era una porta girevole per i tanti parenti che venivano ad abitare con loro per lunghi periodi di tempo. C’era sempre una casa calda e una tavola ancora più calda ad aspettare. Le polpette di Rocchina sono leggendarie.

Con così tante persone che entravano e uscivano dalla casa, doveva rimanere organizzata. Forse è per questo che Rocchina si è attenuta a un programma quasi rigido per la cena: zuppa di pollo il lunedì, pasta martedì, giovedì e domenica, mercoledì – che sorpresa – pasta e fagioli, il venerdì pollo, e patate arrostite il sabato.

Sono italiani, dopotutto!

Nel 1972 si trasferirono a Ernest Avenue, dove vive ancora oggi con Mary.

Avrà lasciato quei lussureggianti campi italiani da bambina decenni fa, ma è altrettanto disciplinata nei suoi movimenti dopo tutti questi anni. Si siederà per un po’. E poi si alza regolarmente, per cucinare qualcosa, per fare qualche lavoretto di casa, per andare in serra o in giardino a raccogliere qualcosa dove fino a pochi anni fa piantava ancora un centinaio di piante di pomodoro nell’orto.

Come sua madre prima di lei, dice le cose più divertenti. A volte, non si rende conto di quanto siano divertenti: dice qualcosa di serio, solo per far scoppiare a ridere quelli intorno a lei. Considerando che è stata sulla Terra per 10 decenni, è notevole che mentre è seduta intorno a un tavolo con i suoi figli e nipoti, spesso ricorda fatti o date meglio di loro.

Ha seppellito 3 figli e un marito di 65 anni. E in tutto questo, la pace e l’amore emanano ancora da lei. È incantevole considerare i pezzi magici che costruiscono una vita.

Quando le viene chiesto quale sia il segreto della longevità, Rocchina risponde laconicamente: “Non lo so”. Anche se potremmo non conoscere mai il segreto, lei ci ispira a trovare le nostre risposte.

Auguri per un secolo di vita, amore e risate: buon 100° compleanno, Rocchina!

Daniela Liscio (nipote)

Nella foto qui sopra, da sinistra a destra: i figli Vito (D.) Rocky, Tony, Mary e Mike (D.) con Rocchina; qui sotto, invece, Leonardo e Rocchina negli anni 1941-42 circa

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